Molti addetti ai lavori, tra cui anche il consulente della Red Bull, Helmut Marko, e Sergio Perez, hanno scherzato sul fatto che sul podio del GP del Bahrain fossero presenti tre vetture uguali: tre RB19 per la precisione. Questo ovviamente, nonostante la presenza di Fernando Alonso con la sua Aston Martin AMR-23, però molto somigliante per filosofia e caratteristiche alla nuova nata di Milton Keynes.
Un riscontro visivo che trova conferma anche in pista. La monoposto guidata da Stroll e Alonso oltre che essere molto competitiva sia in qualifica che in gara, ha mostrato delle qualità molto buone in termini di gestione gomme. L'unico team capace di avvicinarsi alle doti della RB19 sotto questo aspetto durante il primo weekend della stagione 2023.
Se qualcuno può avere delle difficoltà a comprendere come questo sia potuto accadere, il team principal dell'AlphaTauri, Franz Tost, ha avanzato un'ipotesi accurata e molto realista a far luce sulla situazione: "Perché tutta questa somiglianza tra le due vetture? Semplicemente perché l'Aston Martin ha preso metà dei dipendenti aerodinamici della Red Bull. Il progetto funziona ed è normale che questi abbiano pensato bene di costruire la stessa auto e di dipingerla di verde", ha affermato il manager secondo quanto riporta 'RacingNews365.com'.

A questo punto ci si potrebbe chiedere: ma se è così semplice perché un team come l'AlphaTauri, da anni team satellite della Red Bull, non fa lo stesso? Domanda a cui Tost ha così risposto: "Come AlphaTauri non possiamo rimuovere personalità di spicco presenti in Red Bull e portarle a lavorare da noi. Queste persone non sono certo a buon mercato. Alla fine è tutta una questione di soldi" ha concluso sconfortato.
Foto: Aston Martin
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