Ferrari, terminata l'indagine sulla rottura del motore di Leclerc. Penalità in arrivo?
13/03/2023 17:30:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Sono ancora fresche, nelle menti e negli occhi degli appassionati di Formula Uno, le immagini relative al ritiro di Charles Leclerc nel corso del giro 40 del gran premio del Bahrain per un problema al motore della sua SF-23. Un problema che, malgrado gli ottimistici rumors emersi durante l'inverno relativi alla ritovata affidabilità della power unit Ferrari, ha riportato alla mente i fantasmi del 2022, ha precluso al monegasco la possibilità di cogliere un terzo posto per iniziare con un piede diverso, sicuramente migliore, la stagione 2023 e ha mostrato quanto, malgrado il lavoro svolto dai motoristi, l'affidabilità delle vetture italiane non sia ancora granitica.

Eppure, sin dagli instanti immediatamente successivi al K.O. della Ferrari numero 16, si era capito che il guasto capace di far ammutolire la Rossa nulla avesse a che fare con il motore a combustione interna (il famoso ICE) o con il gruppo turbina e compressore che molti problemi avevano causato la scorsa stagione, ma che fosse di natura elettrica. Una tesi che, con il passare del tempo, ha preso sempre più piede anche in virtù della sostituzione, in via precauzionale, di batteria e centralina che i meccanici del Cavallino avevano effettuato sulla monoposto prima del via della gara.

Ebbene, dopo il cedimento, la power unit di Leclerc è stata inviata a Maranello per essere smontata e analizzata al fine di risalire alle cause che hanno costretto Charles ad accostare la macchina e ad abbandonare la gara. Indagini che sono terminate nella giornata di oggi e, secondo i risultati diramati dalla Scuderia, hanno confermato quelli che erano i sospetti circolati in questi giorni. Di fatto, il ritiro del ferrarista a Sakhir è stato causato da un problema alla parte elettrica della sua vettura che, conseguentemente, ha mandato in crisi la centralina causandone il cedimento. Non sono state diramate, invece, informazioni in merito al possibile danneggiamento della batteria, sempre come conseguenza del guasto elettrico originario.

Ferrari, terminata l'indagine sulla rottura del motore di Leclerc. Penalità in arrivo?

A questo punto, occorre precisare che il regolamento FIA impone un numero massimo di due unità utilizzabili (per una stagione intera) per quanto riguarda la centralina così come, eventualmente, anche per la batteria. Dunque, considerando l'unità appena dichiarata K.O. dai tecnici del Cavallino e quella sostituita prima del via del GP del Bahrain appare chiaro come Charles Leclerc, appena alla seconda gara stagionale, sia arrivato già al limite massimo di utilizzo per questo elemento prima di incappare in penalità.

A questo punto, dunque, a meno che in Ferrari non riusciranno a salvare l'unità sostituita in via precauzionale e rimontarla per l'imminente GP dell'Arabia Saudita, o valutare il suo stato di salute nel corso delle prove libere a Jeddah, risulta concreto lo scenario secondo cui il monegasco potrebbe essere costretto a scontare delle penalità in griglia di partenza per la sostituzione della centralina (e forse anche della batteria), incappando così in almeno dieci posizioni, nel caso solo una delle due componenti sia da cambiare, di arretramento.

Non certo, dunque, il mondo migliore per Leclerc per provare a rialzare la testa dopo un pessimo risultato nel GP di apertura di un mondiale che, considerando l'attualità della pista ma anche quella esterna interna all'azienda, sembra essere iniziato decisamente nel modo sbagliato.

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Foto media.ferrari.com


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