È stato un fine settimana più che positivo, come del resto i primi due vissuti sin qui nella stagione, quello del team Aston Martin a Melbourne, per il GP d'Australia. Un weekend dove, malgrado una gara estremamente caotica e ricca di episodi di ogni genere (compresi errori ed incidenti dove i piloti del team hanno quasi mai avuto colpe), la AMR23 ha marciato ai livelli a cui ha ormai abituato, e che ad oggi non rappresentano più una sorpresa, mostrandosi veloce e ampiamente coinvolta nella lotta di veritice ( tranne che con l'imprendibile Red Bull) sia in qualifica che sul passo gara.
Una vettura che, di fatto, ha permesso a Fernando Alonso di vivere l'ennesimo weekend nelle zone nobili della classifica e di centrare, come da 10 anni non gli capitava, il terzo podio consecutivo. Un podio in cui, a differenza di quanto accaduto a Jeddah e Sakhir, lo spagnolo è salito sul terzo gradino, mancando la piazza d'onore a causa di una Mercedes veloce per tutto il fine settimana. Una Mercedes che, grazie anche ad una super partenza di un Lewis Hamilton in gran forma è riuscita a complicare la vita a Fernando che, pur tra non pochi episodi nel caos australiano, ha provato vanamente a superare il rivale per tutti i 58 giri di gara.
Proprio di questo, nell'analizzare la sua gara nelle consuete interviste nel paddock ha parlato il pilota numero 14 del team britannico, dall'aver provatl ad indurre Lewis all'errore senza però cogliere i risultati a causa di una guida perfetta del sette volte campione del mondo. Parole che, nei fatti, sorprendono tutti a causa della rivalità da sempre presente tra l'inglese e l'asturiano, sin dal 2007 quando Lewis era un giovane rookie e Fernando fresco bi-campione del mondo.
"Quando ero dietro a Lewis Hamilton ho provato a mettergli pressione, a indurlo all'errore ma ha guidato perfettamente, da campione quale è, e non ha fatto il minimo errore".
Un podio che, come detto conferma lo stato di forma del team di Silverstone che, arrivati a questo punto, dovrà giocarsi le sue carte con lo sviluppo della monoposto. Sviluppo da cui Alonso si attende molto ma che secondo lui, data la poca esperienza del suo team nel vivere la lotta di vertice e la differenza comunque esistente con i top team, non necessariamente permetteranno di mantenere questo stato di competitività.
"Spero saremo in lotta tutta la stagione. A questo punto diventa una gara di sviluppi. Ora torniamo in Europa, avremo aggiornamenti e vedremo come cambierà la prestazione".
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