L'inizio del campionato 2023 per la Ferrari si sta rivelando più difficile del previsto, per usare un eufemismo. Dopo tre gare, le Rosse di Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno racimolato il deludente bottino di 26 punti. Come se non bastasse, in quel di Maranello si respira un'aria non propriamente idilliaca. Tanto che negli scorsi giorni Lapo Elkann, fratello di John Elkann - il presidente del Cavallino, ha postato un duro messaggio di sfogo su Twitter.
"La Ferrari ha bisogno di cuore, serietà e una squadra vincente, nei box e fuori. È ora di darci una SVEGLIATA, basta con politica e giochini, così non si vincerà MAI!!!!". Un messaggio che lascia poco spazio all'interpretazione e che sembrerebbe riferirsi anche (e soprattutto) ai vertici del team. L'edizione settimanale di Autosprint ha dedicato un focus in merito. Ve ne proponiamo un estratto.
"L’unica cosa certa è che quelle parole sono al tempo stesso schiaffi e carezze, partono da una mano che è ferro e piuma in un solo istante, sono sillabe che si rincorrono animate da un atto d’amore e da una ribellione spontanea", si legge su Autosprint in un articolo a cura di Stefano Tamburini, il quale poi aggiunge: "Intorno alla Ferrari forse si sta consumando anche un regolamento di conti in famiglia, quella che conta in entrambe le case: Elkann-Agnelli [...] Lapo non è certo la prima volta che non le manda a dire, e certo non lo fa mai a pochi minuti da una sconfitta cocente. Se si guarda bene il tweet che ha scatenato il caso, quello di sabato 15 aprile, non è certo improvvisato".
E in effetti, il post è accompagnato da una foto in cui Lapo - in giacca e pantaloni rigorosamente rossi - posa a Maranello con le vetture degli ultimi titoli. "E poi c’è il testo originale, maiuscole comprese con tutto il loro peso: «La Ferrari (emoticon: vettura da corsa) ha Bisogno di (emoticon: cuore rosso) Serietà e Squadra Vincente nei Box e Fuori è ora di darci una SVEGLIATA basta con politica e giochini così non si VINCERÀ MAI». Poi cinque coppie di punti esclamativi rigorosamente Rossi disegnati ancora con gli emoticon", sottolinea Autosprint.
Taburini quindi analizza: "Sono parole che non nascono da emozioni da poco, riaccendono riflettori fin troppo spenti, sopiti, una narrazione stanca e rassegnata, anche superficiale e prona. La stessa che additava Mattia Binotto come l’unico povero diavolo da rimandare all’inferno e accoglieva adorante Frédéric Vasseur, il team principal che ha “quasi” preso il posto di Binotto. “Quasi”, perché alcune deleghe sono rimaste all’amministratore delegato dell’azienda, Benedetto Vigna, l’uomo di fiducia del presidente John Elkann, il fratello di Lapo. Fra novembre e febbraio erano tutti lì a osannare Vasseur che fino al giorno prima nessuno aveva mai intervistato, nessuno aveva mai avuto modo di tesserne le lodi. Adesso quelli navigano tra innegabile imbarazzo e servile difesa d’ufficio. E non a caso hanno ignorato o quasi quel tweet. Fino a quando potranno farlo?".
Secondo la rivista, Lapo ha semplicemente interpretato un sentimento comune e l’ha esternato "senza fuggire dopo aver gettato il sasso nello stagno". Già, perché poco dopo quel tweet ne è arrivato un altro con scritto: "L’unione fa la FORZA ma purtroppo certi non lo capiscono", con ben sett punti esclamativi, sempre rossi. I commenti sotto i messaggi dell'imprenditore nativo di New York non hanno tardato ad arrivare. "A chi scrive «Ah ok ora che hai fatto questo post ci sarà la svolta» risponde «Purtroppo no, ma le cose vanno dette». A chi fa notare che «la verità è che agli occhi di noi tifosi, la presidenza è ASSENTE. Non ho mai letto un comunicato, una lettera un qualcosa dal presidente o da altri delegati. La FERRARI ha bisogno di persone con passione come te e tante altre persone come te», lui replica con un devastante «Lo so purtroppo»", sottolinea Autosprint.
La realtà è che Lapo non ha ruoli né potere decisionale. "La sua uscita - conclude Austosprint - si può leggere in tanti modi. Di sicuro il suo impatto sui box non sprigiona la stessa apprensione delle visite del fratello e dell’amministratore delegato Vigna in epoca Binotto. Che, al di là delle intenzioni, appaiono quasi inquisitorie, “ispettive”, qualcosa di molto diverso dai sorrisi del nonno, di quel suo essere capo senza bisogno di dire di esserlo e, soprattutto, senza mostrarlo “tanto per”. [...] Certo, la crisi non la risolverà Lapo con un tweet ma almeno tutto ciò ha un pregio: quello di dire (e scrivere) le cose come stanno".
Leggi anche: UFFICIALE - Ferrari, si cambia alla comunicazione: l'avvicendamento
Leggi anche: Ferrari, John Elkann: «Tra le mura di Maranello sono in corso profondi cambiamenti»
Foto interna Twitter Lapo Elkann; Foto copertina www.twitter.com