Barcellona: chi stravince, chi migliora e chi parla
Avete sentito i commenti di Vanzini a fine gara? Non avete notato anche voi che c’è una certa delicatezza, quasi una ritrosia, nell’affrontare la questione? Non sarà che siamo, noi compresi dunque, in troppi a fare i medici portosi mentre la piaga ...

04/06/2023 17:00:00 Tempo di lettura: 2 minuti

 

Cielo grigio su, cielo grigio suuu…cantavano i Dik Dik qualche decennio fa, sognando la California e non la Catalogna. C’è poco da sognare, nonostante il robusto pacchetto degli aggiornamenti sulla SF - 23, in casa Ferrari, con Leclerc che patisce le conseguenze della disastrosa giornata di sabato e non riesce a riscattarla, né a riscattarsi di conseguenza, e un Sainz da “vorrei ma non posso” che deve lasciar sfilare Perez e accontentarsi di tenere a bada Stroll. Una Rossa che non approfitta della giornata più difficile delle Aston Martin perché, nel frattempo, gli aggiornamenti davvero efficaci si sono dimostrati quelli della Mercedes: un grande Hamilton tiene a bada un arrembante Russell, in modo tale che la “freccia d’argento” occupi due terzi di podio e, soprattutto, riesca a far capire di aver intrapreso la strada di una progressiva rimonta. Ci giochiamo la vittoria di una gara entro l’estate. 

Una menzione di merito, per quanto riguarda la pista, a Yuki Tsunoda e al suo ancora imperfetto ma adrenalinico agonismo. Lui è uno di quelli che fa divertire il pubblico dei gran premi. Un’altra, a livello di mass media, per la garbata e piacevole, oltre che competente, presenza di Nico Rosberg durante le dirette. 

Torniamo alla Ferrari, anche sul fronte comunicativo: avete sentito i commenti di Vanzini a fine gara? Non avete notato anche voi che c’è una certa delicatezza, quasi una ritrosia, nell’affrontare la questione? Non sarà che siamo, noi compresi dunque, in troppi a fare i medici portosi mentre la piaga non vuol saperne di guarire? 

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