Verstappen come Senna, il commento di Giorgio Terruzzi
19/06/2023 12:55:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Trionfando al Gran Premio del Canada, Max Verstappen ha raggiunto il leggendario Ayrton Senna a quota 41 vittorie in carriera. Nella sua consueta analisi del lunedì per Il Corriere della Sera, Giorgio Terruzzi ha voluto fare alcune considerazioni in merito, focalizzandosi sull'estrema diversità tra i due personaggi. Vi proponiamo di seguito le sue parole.

Verstappen come Senna, il commento di Giorgio Terruzzi

Verstappen come Senna, il commento di Giorgio Terruzzi

"Max Verstappen come Ayrton Senna. Insieme, dentro il salotto della storia motoristica riservato a chi ha vinto 41 volte. Il numero vale eccellenza, non una vera comparazione tra due fenomeni attivi in epoche diverse, tra due uomini diversissimi. In comune qualche segno peculiare: la ferocia agonistica, quella voracità che non prevede avanzi, gesti di carità, debolezze. Nel duello come nel passo. Ciò che viene da una tenuta mentale equivalente alle doti velocistiche", esordisce Terruzzi nella sua consueta analisi per il noto quotidiano. Poi, riferendosi alla fame di vittorie mostrata dall'olandese, aggiunge: "Nessun prigioniero, al pari di pochi giganti della guida, un atteggiamento che ha scandito il percorso magnifico di Michael Schumacher. Per il resto, due piloti alle prese con panorami tecnici e sportivi troppo lontani per insistere con le comunanze".

Quanto sta realizzando Verstappen è in parte frutto di una vettura - la RB19 - parecchio superiore a tutte le altre in griglia. A tal riguardo Terruzzi scrive: "Macchine felici, un tema sul quale Max vanta qualche vantaggio, come sempre capita ai vincenti, emarginando da certi record una quantità di colleghi meno fortunati o abili nelle scelte delle squadre". E anche sotto l'aspetto del carattere l'olandese e il compianto pilota brasiliano presentano differenze. "Abbiamo due uomini differenti, pur segnati, per vie diverse, dal rapporto, decisivo, con i rispettivi padri. Milton Senna avrebbe voluto fermare Ayrton, in un pentimento tardivo, dopo avergli regalato il primo kart per vederlo sbocciare e poi, subito, volare; Jos Verstappen ha forgiato il piccolo Max con le cattive più che con le buone, liberando una forza impressionante, una durezza estrema. Verstappen comunica come i suoi coetanei, evitando le insidie del dialogo intimo", sottolinea il giornalista.

Infine conclude l'articolo scrivendo: "Delle sue emozioni sappiamo pochissimo, l’interiorità pare protetta da un guscio infrangibile; Senna rilasciava a sorpresa le proprie emozioni, le lacrime, mostrando sin troppo la forma di un’anima sensibile, la propria spiritualità. Per questo, per la sua comunanza con l’altro, con noi qui resta, non solo a causa di un numero che non gli appartiene più in esclusiva".

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Foto copertina Facebook Terruzzi

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