Quello in Ungheria si è rivelato per la Ferrari l'ennesimo weekend al di sotto delle aspettative. La Rossa ha lasciato Budapest con il deludente bottino di un settimo e un ottavo posto. Un bottino figlio di errori sia individuali che di squadra ma soprattutto della mancata competitività di una vettura che si credeva potesse ben sposarsi con le caratteristiche della pista magiara. In quel di Maranello, adesso più che mai, la frustrazione è alle stellle. Anche perché la concorrenza corre veloce, tanto veloce, considerati i 30, i 40 e i 70 secondi rifilati rispettivamente da Hamilton, Norris e Verstappen alla prima SF-23 al traguardo, quella di Charles Leclerc.
Probabilmente, servirebbe un reset per cominciare a pensare ad un futuro prossimo diverso. Di questo e altro ancora ha parlato Mara Sangiorgio nel suo consueto approfondimento per il sito di SkySportF1.
"Frustrati sì, demoralizzati no. Ci tiene a puntualizzarlo Charles Leclerc alla fine di un weekend che doveva essere di riscatto e si è trasformato nell’ennesimo risultato incolore per la Ferrari. Parole da capitano, che deve tenere alto il suo morale ma anche quello di tutta la truppa", scrive Sangiorgio analizzando le performance del team di Maranello a Budapest.
"L'Hungaroring doveva essere una pista amica, lo avevano detto in coro tutti alla vigilia del Gp, dai piloti al team principal che sperava persino di riuscire a lottare sabato per i posti che contano di più", sottolinea la giornalista. Che poi aggiunge: "Invece son costretti ancora una volta tutti a leccarsi ferite, che cominciano a essere importanti, guardando ai gap e agli avversari che crescono soprattutto. Al traguardo Leclerc, settimo, si è preso 70 secondi da Verstappen che quasi quasi si stava già togliendo il casco e festeggiando. Sainz è arrivato subito dietro al compagno. Al di là del problema al primo pit stop per il monegasco e la sua penalità di cinque secondi per aver infranto il limite di velocità in pitlane, la gara dei due ferraristi è stata abbastanza lineare, ma il passo era quello, dignitoso ma non abbastanza per lottare nemmeno con Mercedes e McLaren".
La pista ha sentenziato che la Rossa in questo momento è la quarta forza. "Gli aggiornamenti portati in Spagna e poi completati in Austria hanno dato più bilanciamento a questa monoposto ma senza darle anche performance, come dimostrano i risultati in qualifica", scrive Sangiorgio.
Infine, la giornalista conclude la sua analisi bacchettando (indirettamente) Vasseur ed esortandolo a prendere immediati provvedimenti: "A Budapest ha puntato il dito anche contro gli errori commessi, ma la verità è che con progettualità, rinforzi e competenza altre squadre stanno migliorando mentre la Ferrari non abbastanza. Pensando più al futuro che al presente bisognerebbe tirare una bella riga e ripartire da una pagina bianca. E farlo subito".
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