Spenti i riflettori sull’emozionante gran premio d’Olanda, lo sguardo è già rivolto verso la prossima tappa italiana nell’ennesimo back to back in calendario. Il “Tempio della Velocità” tra pochi giorni accoglierà il circus della Formula 1, feudo del passionale tifo dei fan della Scuderia Ferrari. Anche quest’anno il team di Maranello arriva all’appuntamento di casa con il morale sotto i tacchi e la mente rivolta alla prossima stagione che dovrà finalmente trasformare i proclami della vigilia in certezze.
Analogamente al 2022 le prestazioni offerte dalla SF-23, dopo la pausa estiva, sono state molto deludenti, tuttavia grazie ad un colpo di reni e alla superba performance di Charles Leclerc, il Cavallino Rampante conquistò la pole position al sabato e un’ottima piazza d’onore in gara. In relazione a quanto osservato nel weekend nei Paesi Bassi, replicare il risultato della passata stagione potrebbe apparire utopico. A Zandvoort le rosse sono state la quarta/quinta forza in pista, nuovamente distanziate da Aston Martin (sia in qualifica che in gare) e sopravanzate in gara addirittura dai cugini transalpini della Alpine. Non sapremo mai come sarebbe stato il corso degli eventi in condizioni di pista asciutta ma è verosimile che il piazzamento di Carlos Sainz, quinto al traguardo, sia stato quanto di meglio potesse conquistare la storica scuderia modenese nel saliscendi olandese.
Eppure Monza è spesso stata benevola nei confronti di progetti tecnici meno performanti del Cavallino Rampante. Cosa potrebbe giocare, quindi, a favore del team italiano.
In primo luogo il layout del circuito brianzolo, al netto della curva parabolica, non presenta curve ad elevata velocità di percorrenza a medio/basso raggio, tipologia di pieghe che sono indigeste al progetto tecnico 675 in tutte le sue release.
Il propulsore 066/10 sembra non essere secondo a nessuno dei competitor, nonostante le sue indubbie qualità siano state spesso mortificate da una monoposto dalle tante criticità.
Potenzialmente gli alfieri della rossa potrebbero giocare il jolly, omologando una quarta power unit completa consentita dal regolamento senza incorrere in alcuna penalità. Ovviamente tale scelta potrebbe essere operata a che da questi tutti i rivali ad eccezione della Alpine di Pierre Gasly.
Elementi Power Unit Ferrari omologati alla vigilia del gran premio di Monza
E’previsto l’utilizzo del pacchetto aerodinamico specificamente studiato per l’ultimo Speedway presente in calendario dopo la “mutilazione” di Hockenheim nel 2021.
In termini di efficienza aerodinamica, la SF-23 dovrebbe essere seconda solo alla Red Bull RB19 come dimostrato nel gran premio di Spa Francorchamps in cui Leclerc è riuscito ad avere la meglio sul pacchetto del midfield.
Per quanto riguarda il degrado dei penumatici, altra vulnerabilità della SF-23, la scarsa abrasività del tracciato italiano ha indotto Pirelli a selezionare le mescole d’asciutto più morbide della gamma (C3, C4 e C5).
Mescole scelte da Pirelli per il Gran Premio d’Italia – Credit : Pirelli Motorsposrt
Va ricordato in oltre che in occasione del gran premio d’Italia sarà sperimentata per la seconda volta il criterio di allocazione dei pneumatici ATA (Alternative TyreAllocation) nel corso della sessione di qualifica, già testato in terra magiara Il ridotto numero di penumatici utilizzabili sul giro secco e la gara tipicamente ad una sola sosta, consentirà ai team di poter fare ampio ricorso alle mescole nelle free practice.
Realisticamente McLaren e Aston Martin dovrebbero pagare dazio sui lunghi rettilinei dell’impianto lombardo pertanto Ferrari e Mercedes dovrebbero contendersi lo “scettro” di prima antagonista della corazzata Red Bull.
Leclerc ai box della Ferrari nella passata edizione del GP d’Italia
Tutto dovrà funzionare alla perfezione in primis la gestione delle operazioni in pista che anche in Olanda è stata tragicomica in occasione del pit stop di Charles, nonostante la monoposto del monegasco fosse già irrimediabilmente danneggiata dopo il contatto con Oscar Piastri.
Infine c’è Leclerc che a Monza si è sempre esaltato, anche con mezzi improbabili (SF1000, prima dello schianto in parabolica). La frustrazione e la rabbia del pilota monegasco per un’altra stagione di transizione potrebbero essere un’ulteriore motivazione per regalare un sorriso al pubblico che stavolta sarà tutto colorato di rosso. Rosso Ferrari.
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