Russell: «Mercedes? Mai pensato di lascire. In F1 devi aspettare per vincere». E cita Schumacher
10/09/2023 10:20:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Dopo alcune stagioni di "gavetta" dopo il suo debutto in Formula Uno, al volante della Williams, nel 2022 George Russell ha ricevuto la tanto attesa chiamata dalla Mercedes (da cui è stato cresciuto, per passare finalmente da un team di medio-bassa classifica ad un top team per giocarsi finalmente degli obiettivi importanti e mostrare al mondo tutto il suo talento, ben visibile nelle categorie propedeutiche.

Il giovane pilota inglese, attualmente alla sua seconda stagione in Mercedes, nel corso dello scorso fine settimana di gara a Monza, ha firmato il rinnovo di contratto, estendendo la sua avventura con il team anglo-tedesco per altre due stagioni, sino alla fine del 2025 (restando accanto al suo attuale compagno di squadra, il sette volte campione Lewis Hamilton). Una permanenza che, auspicabilmente e Mercedes permettendo, permetterà a Russell di essere al posto giusto per approfittare del momento in cui, prima o poi, terminerà il dominio di Max Verstappen e della Red Bull, riuscendo finalmente a lottare per risultati degni di nota.

Un'attesa che l'ex pilota Williams, come ha dichiarato in una recente intervista ad 'Autoweek', non vive con preoccupazione o ansia ma, al contrario, forte degli insegnamenti (sul tempo necessario per giungere finalmente alla conquista di un titolo) che ha appreso proprio osservando dallo stesso Verstappen, ma non solo.

"Max Verstappen ha trascorso quattro anni alla Red Bull prima di avere la possibilità di lottare veramente per un campionato del mondo".

Esempio di Verstappen che George ha potuto vivere e toccare con mano ma che, a ben vedere, è riscontrabile anche nell'avventura di Michael Schumacher in Ferrari quando, giunto sul finire degli anni '90, impiegò ben 4 stagioni prima di avviare la straordinaria epopea rossa.

"È la stessa cosa successa a Schumacher, quando andò alla Ferrari passarono quattro anni prima di vincere un mondiale. Tutti lo guardiamo come il ragazzo che era alla Ferrari, dominante, che ha vinto tutto, ma ci sono voluti quattro o cinque anni prima che ottenesse quei risultati".

Russell che, nel siglare il nuovo accordo, ha anche accettato di essere al fianco di Lewis Hamilton e, di fatto,  di non essere prima guida del team. Una situazione accettata e vissuta così come fatto, correttamente, da Nico Rosberg che è comunque riuscito a portarsi a casa una corona iridata nel 2016. Situazione che, soprattutto, non ha mai portato Russell neppure a pensare di lasciare la Mercedes, ad oggi il miglior team insieme alla Red Bull.

"Siamo in questo viaggio insieme ed è come se fossimo legati l'uno all'altro. Come una coppia sposata, siamo nella stessa situazione insieme. Penso che se sei con la Mercedes o con la Red Bull, puoi essere sicuro che se uno non vince, l'altro sarà lì a inseguire e non vorrei essere da nessun'altra parte".

Scelta dettata anche dal senso di riconoscenza del pilota verso il team che ha, da sempre, creduto in lui e nella sua carriera.

La Mercedes è stata quella che ha creduto in me.  Sono loro che mi hanno supportato.  “E sento quasi il dovere di ricambiare la loro fiducia in me, con lealtà, dando il massimo e, in definitiva, regalando un campionato con loro: questo è il mio sogno e il mio obiettivo”.

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Foto copertina www.mercedesamgf1.com


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