GP Qatar, Perez furioso con la FIA: «Decisione assurda»
11/10/2023 11:11:00 Tempo di lettura: 4 minuti

La tappa in Qatar è archiviata, ma alla bandiera a scacchi i problemi che la Formula 1 si porta dietro sono parecchi. Oltre alle condizioni estreme che hanno messo a dura prova i piloti, a tenere banco è ancora una volta la questione legata ai track limits che, dopo il caos sorto in Austria, è tornata prepotentemente a tenere banco dentro e fuori dal paddock.

Riavvolgiamo il nastro. Al termine dell'attività in pista del venerdì la Pirelli, come di consueto, ha esaminato gli pneumatici utilizzati dai vari team, trovando delle microlesioni (non visibili a occhio nudo) causate dal passaggio sui cordoli. Perciò, dal momento che sulla distanza di gara questo avrebbe costituito un pericolo in materia di sicurezza, nella giornata di sabato sono state modificate curva 12 e 13 con conseguente spostamento dei track limits di circa 80 centimetri.

Tuttavia il mancato miglioramento del problema, dovuto al tempo prolungato nel quale il battistrada rimane a contatto con il cordolo ad alta velocità, ha spinto il gommista italiano a varare assieme alla FIA ulteriori accorgimenti per i 57 giri previsti la domenica: tre soste obbligatorie e stint non più lunghi di 20 tornate.

GP Qatar, Perez furioso con la FIA: «Decisione assurda»

Una scelta che ha fatto non poco discutere, soprattutto per quel che concerne le tempistiche, dato che la casa milanese non era stata informata riguardo la modifica dei cordoli, posizionati solo un mese prima dell'arrivo del Circus, in seguito alla completa riasfaltatura del tracciato. Così facendo è stato scongiurato ogni rischio di cedimento, ma a rimetterci sono state le strategie delle squadre e soprattutto i piloti, costretti a dover far fronte a dei limiti della pista ancor più stringenti di quello che già erano.

Sergio Perez duro: "Penalità? Colpa mia, ma regole assurde"

Nel corso del Gran Premio molti piloti si sono ritrovati a fare i conti con parecchi warning, poi tramutatisi in penalità. Si potrebbe considerare a tutti gli effetti una replica di quanto avvenuto a Spieberg lo scorso 2 luglio, con diversi piloti che hanno dovuto scontare gli ormai celebri cinque secondi.

Tra i più svantaggiati troviamo Sergio Perez che ha ricevuto da parte della direzione gara ben tre penalità, l'ultima delle quali arrivata dopo la bandiera a scacchi, il che gli ha fatto perdere la posizione a vantaggio dell'Alfa Romeo di Zhou Guanyu.

Al termine della corsa il messicano della Red Bull ha giudicato in modo netto le decisioni prese dalla Federazione a weekend in corso: "Le regole erano uguali per tutti, so che è colpa mia se ho preso penalità. Penso comunque che la FIA - spiega Checo a Sky Sport Italia - dovrebbe esaminare il circuito prima di farci correre qui. Cambiare le regole all'ultimo minuto non migliorerà la situazione, è assurdo".

GP Qatar, Perez furioso con la FIA: «Decisione assurda»

A farne le spese, come affermato in precedenza, non è stato solamente il numero 11. Anche Pierre Gasly, Lance Stroll e Alex Albon hanno fatto i conti con quello che, ancora una volta, si è confermato essere il più grande limite, appunto, della Formula 1 moderna. La palla ora passa nelle mani degli organizzatori dei vari circuiti (Losail e Red Bull Ring su tutti) che saranno chiamati a trovare una soluzione se non vogliono rischiare, come già affermato dal Presidente FIA Ben Sulayem, di perdere il posto all'interno di un calendario che, oggi come non mai, ha richieste da ogni parte del mondo.

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