Il team britannico, al netto dei risultati ottenuti fino a questo momento ha centrato in pieno l’obiettivo. La scelta di sacrificare la prima parte di stagione per essere competitivi nel finale sta dando i frutti sperati. Coscienti di essere in ritardo con il progetto 2023 e vogliosi di non schierare in griglia una vettura che non fosse né carne né pesce, i tecnici di Woking decidono di presentarsi ai blocchi di partenza con la monoposto 2022 attendendo il momento esatto per portare in pista la vera MCL60 e constatare i reali progressi fatti dall’introduzione della nuova era regolamentare.
Una mossa che avviene, non a caso, in tre step ben distinti proprio per evitare di commettere passi falsi. Portare in pista tutto subito avrebbe soltanto confuso le idee. In Austria viene introdotto un nuovo sottoscocca con rivisitazione delle pance e cofano motore. Nel Regno Unito seguono delle ali abbinate al nuovo pacchetto aerodinamico e in Ungheria arriva un adeguamento della meccanica alla nuova auto. I miglioramenti sono lampanti e cominciano subito ad arrivare i risultati: Norris chiude in P4 a Spielberg e conquista due secondi posti nelle tappe successive a Silverstone e Budapest.
Belgio, Olanda e Italia è un trittico che vede la McLaren leggermente sottotono, ma comunque in grado di segnare dei buoni punti. La squadra non è allarmata. Sa che porterà un ulteriore aggiornamento per permettere ai piloti di poter godere di un auto migliore nelle curve lente e in grado anche di aiutarli nella gestione delle gomme. Così a Singapore debutta un ulteriore pacchetto comprensivo di nuove pance, fondo e diffusore, assieme ad alcune altre migliorie aerodinamiche ‘’minori’’ che viene montato sulla vettura di Norris: 2° posto nell’occasione.
Una volta che il team decide di effettuare l’upgrade anche sulla vettura di Piastri, le MCL60 sono entrambe finite a podio, sia in Giappone che in Qatar. Oscar è arrivato addirittura primo nella Sprint, ma come sapete questa gara non vale ai fini statistici. I punti ottenuti hanno valenza però, e come se ce l’hanno. Negli ultimi tre appuntamenti la McLaren ha totalizzato 104 punti (quasi la metà rispetto di quelli conquistati in totale 219).
Grazie al trend messo in mostra, la squadra britannica si trova solitaria in 5° posizione (staccata l’Alpine a 129 lunghezze), ma quel che più conta è che vede l’Aston Martin molto vicina a 11 punti, la Ferrari a 79 e la Mercedes a 107.
Che la McLaren possa riuscire a terminare seconda in campionato davanti alla casa di Stoccarda sembra utopia. La Mercedes ha mostrato un’ottima forma ultimamente e in Qatar ha mancato la possibilità di duellare per il podio con il duo papaya a causa dell’incidente avvenuto al via tra Hamilton e Russell. Altrimenti sarebbe stata una bella battaglia.
La Ferrari invece dovrebbe preoccuparsi un po’ di più. 79 lunghezze da recuperare in 5 weekend (di cui 2 condizionati dal format Sprint) potrebbe poi non essere del tutto impossibile. Dei prossimi circuiti forse solo Messico e Brasile potrebbero essere ‘’favorevoli’’ alla SF-23. Difficile dire invece dove questa nuova MCL60 possa far fatica visti i podi ottenuti tra Singapore e Qatar. Tre tracciati, considerato anche quello di Suzuka, molto diversi tra loro.
Foto: McLaren
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