Il Gran Premio degli Stati Uniti è stato un'impresa per Charles Leclerc: partito dalla prima posizione, il monegasco è stato penalizzato da una strategia poco efficace, e nei giri finali ha lottato in ogni modo per non farsi sfilare dai rivali. I suoi sforzi, però, sono stati inutili, e ha concluso la gara al sesto posto. Qualche ora dopo la fine della competizione, la FIA ha aggiunto il danno alla beffa, selezionando la sua vettura, insieme a quelle di Hamilton, Verstappen e Norris, per un controllo a campione. Alla fine dell'analisi, la W14 e la SF23 sono risultate fuori dallo standard della Federazione, dato che il loro fondo era troppo basso e non rispettava la TD-39, e i rispettivi piloti sono stati squalificati.
Le squadre si sono giustificate per l'accaduto dicendo che la loro non era una trovata volontaria, ma solo un effetto delle buche del tracciato americano, che hanno stressato le monoposto durante le diverse sessioni del weekend, dove non potevano nemmeno essere modificate per il parco chiuso. A questo punto si è aperta una nuova questione: quante altre macchine potrebbero essere nella stessa situazione? Evidentemente, lo stesso Leclerc si è posto la domanda, dato che qualche ora dopo la squalifica ha messo mi piace a un messaggio su Twitter che recita: "Il fatto che solo quattro vetture siano state controllate e metà di esse siano illegali mi fa chiedere se qualcun altro non avrebbe passato questo test. Di certo non può essere solo la sfortuna di essere estratti per un sorteggio".
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