Sono momenti delicati quelli che si vivono in casa Wolff: qualche ora fa è uscito un documento in cui la Federazione affermava di mettere ufficialmente sotto accusa il team principal della Mercedes per un conflitto di interessi (Di cui, tra l'altro, si sono accorti solo dopo che i media ne avevano parlato). L'austriaco, infatti, avrebbe avuto dei contatti privilegiati con il Formula One Management, cercando così di avere prima delle informazioni e spingendo i suoi interessi.
Tra i capi d'accusa spicca anche una voce in cui si parla di Susie Wolff, tirata in causa in quanto, stando alle indiscrezioni, sia stato suo marito a mettere una buona parola affinchè diventasse manager della F1 Academy. Queste affermazioni sono terribili, specialmente considerando il curriculum e l'esperienza della scozzese, maturata dal karting ai test della Formula 1 fino alla guida del team di Formula E. Difficile quindi trovare una figura femminile nel paddock che abbia più competenze di lei.
Per evitare le calunnie, e anche la diffusione di voci che vanno a intaccare la già flebile presenza femminile nel motorsport, l'ex pilota ha rilasciato un comunicato sui suoi canali social. "Sono profondamente offesa, ma allo stesso tempo non sorpresa, dalle affermazioni uscite questa sera. È frustrante che la mia integrità sia messa in discussione in questo modo, specialmente quando sembra essere radicata in un comportamento minatorio e misogino, concentrato più sul mio stato conigale che le mie abilità. In tutta la mia carriera nel motorsport ho trovato e superato molte difficoltà, e mi rifiuto di lasciare che queste parole oscurino la mia dedizione alla F1 Academy. Il mio impegno nel distruggere le barriere e spianare la strada per le prossime generazioni non viene scalfito. Nei termini più forti possibili, respingo queste accuse".
Foto copertina x.com
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