Christian Horner, Team Principal della Red Bull, ha rilasciato una lunga intervista a Motorsport.com, nella quale ha trattato diversi temi, tra cui quello della "sfida più grande della sua carriera".
Il britannico si riferisce alla difficoltà per il team di dover costruire il proprio motore per la prima volta dall'approdo in Formula 1.
La Red Bull, infatti, ha sempre acquistato e utilizzato un motore prodotto da un'altra casa produttrice; usufruendo del marchio Cosworth nel 2005 e di quello Ferrari nel 2006, prima di passare alla Renault fino al 2019 e infine alla Honda, fino al 2021.
Dal 2022 in poi il propulsore è denominato "Red Bull Powertrains", ma fondamentalmente è ancora sviluppato dall'azienda giapponese.
Per il 2026, invece, la squadra austriaca ha trovato un accordo con la Ford a livello di nome, ma non di produzione.
Questo significa che, per la prima volta da quando il team è approdato in F1, gli ingegneri si occuperanno anche del motore, di cui è stato già realizzato un prototipo.
Una fotografia del primo prototipo della Power Unit Red Bull per il 2026
Christian Horner, il Team Principal, ha definito questa come "la sfida più grande della sua carriera": "La sfida più grande della mia carriera è in corso, e riguarda il progetto Red Bull Powertrains”.
"Questa è al 100% la difficoltà maggiore per noi, perché significa partire da zero e andare a confrontarsi con Ferrari, Mercedes e Honda [che diventerà fornitore dell'Aston Martin, ndr], e questa sfida la affrontiamo da costola di un gruppo che produce e vende una bevanda energetica. Abbiamo un ottimo rapporto con Ford, ma il motore verrà progettato e prodotto a Milton Keynes [sede della Red Bull, ndr]", ha detto.
Quando gli è stato chiesto se avesse mai immaginato di diventare una squadra autonoma nell'ambito Power Unit, il classe '73 ha risposto: “Assolutamente no, ed è per questo che siamo davanti alla nostra sfida più grande. Allo stesso tempo è anche emozionante, e credo che a volte nella vita si debba avere il coraggio di sfidare sé stessi”.
Vedremo come la Red Bull riuscirà ad affrontare la sfida più insidiosa della carriera di Christian Horner, ma dovremo aspettare ancora poco più di un paio d'anni prima di scoprirlo.
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