La Formula 1 si sta avvicinando a un momento temuto, ma più che mai indispensabile: un aggiornamento del Patto della Concordia, quel patto che sigilla gli accordi tra i team e la FIA. Con la grande espansione del mercato della categoria regina del motorsport sarà necessario trovare un punto di accordo tra i desideri commerciali di quest'ultima e gli interessi della Federazione, più improntati alla tradizione. Uno dei punti cruciali sarà soprattutto il budget cap e l'ingresso di Andretti.
Per la squadra americana, infatti, l'approdo nel circus sembra sempre più difficile: dopo aver ottenuto l'ok dalla FIA, ecco che i dieci costruttori della Formula 1 si sono fortemente schierati contro. Il motivo è prettamente economico: al termine di ogni anno, il premio in denaro della Federazione viene equamente diviso tra i concorrenti. Perciò, una squadra in più indicherebbe meno soldi. Per evitare questo ragionamento, però, si è pensato di introdurre una tassa di iscrizione di 200 milioni di dollari, che è stata poi aumentata persino a 600 milioni.
In occasione del GP di Abu Dhabi, Frederic Vasseur è tornato sull'argomento, criticando un possibile undicesimo rivale. "Non importa il formato, l'organizzazione e le regole. Alla fine a essere in 11 ci sono più rischi che a essere in 10. Quando sei in un momento positivo in cui il business cresce, tutti sono positivi e ottimisti, ma non so fino a quanto durerà questo periodo. In ogni meeting ci impegnamo ad aumentare il budget cap, usando il pretesto dell'inflazione. E adesso invece vogliono ridurci gli introiti. Non è facile gestire un'impresa e fare previsioni, specialmente quando ci sono molti cambiamenti. Non stiamo imparando dal passato, e ci saranno grossi problemi", ha detto il team principal, come è stato riportato da f1i.com.
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