Il 2023 non è stato di certo uno dei periodo migliori per la Ferrari, specialmente dopo le prestazioni viste all'inizio dello scorso anno, e la speranza riaccesa di poter vedere il tanto agognato mondiale. Eppure, passo dopo passo, c'è stato un netto miglioramento della SF-23, soprattutto dopo la pausa estiva, quando Carlos Sainz ha conquistato due pole position consecutive, e persino una vittoria. Charles Leclerc non è stato da meno, e negli ultimi Gran Premi stagionali ha mostrato grande costanza, permettendo alla Rossa di credere nel secondo posto del Mondiale costruttori. Alla fine, però, quella posizione è rimasta nelle mani della Mercedes che, però, sembra non riuscire a trovare una soluzione per i molteplici problemi della W14.
Al netto di questi risultati, Alessandro Gargantini ha affermato che il prossimo anno la Red Bull dovrà guardarsi le spalle dalle squadre di Maranello e Woking, che hanno mostrato una grande crescita. La Ferrari è persino riuscita a rompere una "maledizione" che portava con sè da anni. "A Maranello sono riusciti ad invertire il trend che spesso l'aveva penalizzata in tempi recenti, ovvero di faticare nella seconda parte del mondiale. L'anno scorso la Rossa conquistò il quarantatré per cento dei suoi punti nelle ultime corse dell'anno, mentre quest'anno ne ha conquistati il cinquantatré per cento, mostrando di aver compreso buona parte dei problemi emersi ad inizio anno riuscendo a mitigarne gli effetti. L'espressione molto preoccupata che non lasciava presagire nulla di buono dopo le simulazioni di gara a serbatoio pieno svolte nei pre season test in Bahrain, quando Leclerc e Sainz si erano resi conto che la Red Bull era di un altro livello, hanno lasciato via via spazio al clima più positivo e di fiducia che man mano ha preso il sopravvento dopo la corsa di Zandvoort, vera svolta dal punto di vista tecnico, visto che a partire dalla successiva gara di Monza i piloti della Rossa hanno cominciato a prendersi delle belle soddisfazioni, come il meritato successo di Sainz a Singapore e le tre prime file di Leclerc negli ultimi cinque gran premi del 2023", ha scritto l'esperto su Autosprint.
"Il punto più basso della stagione è stato il gran premio d'Australia, dove Leclerc e Sainz non hanno portato nemmeno un punto. Poi c'è stata la reazione, parola più volte sottolineata da Vasseur nel pranzo con la stampa di fine anno, sul tracciato favorevole di Baku che ha preceduto un momento dove era facile perdersi, ma che il gruppo ha gestito in maniera molto compatta riuscendo a trovare la via d'uscita. Anche il fatto di aver saputo tenere la barra dritta e non smarrirsi nel momento più difficile dell'anno è un fattore importante da non sottovalutare. Il 2023 per la squadra di Maranello è stato un mondiale sofferto, che ha portato a parità di gran premi ben 148 in meno dell'anno prima ed il passaggio dal secondo al terzo posto tra i Costruttori. In vista dell'anno successivo l'inerzia conta di più del punteggio e, sotto questo punto di vista, non è sbagliato affermare che la Scuderia Ferrari oggi stia meglio e sia più vicina alla Red Bull nei fatti rispetto a dodici mesi fa", ha concluso poi il giornalista.
Leggi anche: Quando Enzo Ferrari minacciò di lasciare la F1
Leggi anche: Ferrari, Sainz: «Difficile avvicinare la Red Bull, ma se qualcuno può farlo è la Ferrari»