L’Alfa Romeo-Sauber ha vissuto un anno difficile. Bottas e Zhou sono riusciti ad ottenere un magro bottino di 16 punti, permettendo così alla squadra di battere la sola Haas e aggiudicarsi la nona posizione nel campionato costruttori.
Una stagione magra di soddisfazioni che nasconde però quanto di buono fatto dalla squadra negli ultimi 24 mesi. Lavoro, che secondo il direttore tecnico, James Key, è stato prevalentemente offuscato dall’incredibile livello di competitività offerto dalle varie scuderie: “La lotta è davvero serrata. L’ordine gerarchico non è ben comprensibile dall’esterno se non si tiene strettamente traccia dei dati. L’ultimo pilota sulla griglia impiega complessivamente l’1,5% in più del tempo necessario al leader per concludere il giro e a volte anche meno. Questo significa che le monoposto dei vari team rappresentano tutte al 98,5 % la vettura più veloce”.
“Non voglio insistere oltre su questo tema. Aggiungo solo che se si guarda alla Mercedes e alla Red Bull, la differenza risiede sostanzialmente in poche curve e in qualche frenata. Tra le vetture che occupano la P8 e la P9 e quelle in P1 e P2 il gap non è così enorme come accadeva fino a pochi anni fa”, ha aggiunto il tecnico britannico secondo quanto riporta 'GPFans.com'.
Ciò non vuole essere una scusante, anzi. Più che altro una motivazione per cercare di migliorare, perché farlo significherebbe automaticamente lottare per qualcosa di importante nel 2024: “Se riusciremo a fare un buon lavoro, sia in pista che in fabbrica, allora si apriranno molte opportunità. Siamo tutti sulla stessa barca. Non c’è ragione di credere che siamo bloccati in questa posizione, possiamo sicuramente progredire. Se si guarda alle posizioni dalla P5 alla P10 i gap sono molto ridotti. Siamo ottimisti”, conclude l'ex DT McLaren e Toro Rosso, James Key.
Foto: Sauber
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