Sono giorni importanti, quelli che sta vivendo il team principal della Red Bull Chris Horner (e inevitabilmente per l'intero teeam) visto che a breve dovrebbe essere reso noto il risultato dell'udienza con cui l'azienda ha deciso di indagare e fare luce sulle accuse piovute sul suo capo per comportamento inappropriato, relativo ad un presunto scandalo sessuale. Accuse mosse, secondo i rumors, da una dipendente del team di Milton Keynes relative, come detto, ad un comportamento inappropriato del manager austriaco ma che, il boss del team ha sempre negato, rispedendo le accuse al mittente.
Una vicenda che, negli scorsi giorni, ha visto il cinquantenne interrogato per ore e nei minini dettagli da un pool di legali nominati dalla società proprio per indagare e fare chiarezza sulle accuse sul numero uno della scuderia e per, eventualmente, prendere i provvedimenti necessari. Una vicenda che, di fatto, sta tenendo banco da settimane e che, sta rischiando di far passare in secondo piano anche gli elementi legati alla pista o alla nuova RB20, alla cui presentazione i cronisti hanno parlato più dell'affaire Horner che non delle forme della nuova auto.
Nuova RB20 di cui, nel suo blog "Profondo Rosso", ha parlato Leo Turrini, sottolineando quanto probabilmente il Genio Adrian Newey abbia firmato una nuova e vincente monoposto, non rassegnandosi però, nella consapevolezza che anche il tecnico inglese, in passato, nel ricercare forme esterne abbia fallito e progettato monoposto mediocri.
"La nuova Red Bull. [...] L’esperienza mi ha insegnato che Adrian Newey è un Genio. Poi ovviamente anche a lui è capitato di sbagliare, talvolta. Ergo, mai perdere la speranza".
Ma più che i dubbi legati all'effettiva bontà della nuova RB20, i dubbi che accompagnano il presente del team anglo-austriaco sono legati alle possibili ripercussioni (e scossoni interni) legate agli sviluppi della vicenda di Christian Horner, con accuse di un presunto scandalo sessuale, tutto da accertare, sul sul conto.
"Piuttosto, il gigantesco punto interrogativo che accompagna i Bibitari si chiama Chris Horner. Lo dico ignorando i pruriginosi dettagli di una vicenda che altri chiariranno. Ma, per ciò che mi interessa, è lecito supporre che questa storiaccia non resterà senza conseguenze. Lo si è visto anche in occasione della presentazione: nonostante tutti gli sforzi, si parlava quasi solo del caso Horner e non della vettura".
Sempre analizzando la vicenda, il noto giornalista emiliano ha sostenuto che, anche dal suo punto di vista, la difficile situazione che si è creata a Milton Keynes sia figlia di una lotta di potere nel team, tra l'ala austriaca dell'azienda e l'asse Horner-Mateschitz. Lotta destinata a lasciare degli strascichi.
"Da lontano, anche io immagino sia in corso, dietro le quinte, uno scontro di potere, sotto il tetto Red Bull. E di solito episodi del genere lasciano sempre scorie. Poi chissà, vedremo".
Foto copertina twitter.com
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