In Formula 1 l'occasione della vita potrebbe arrivare da un momento all'altro, l'importante è farsi trovare pronti e performare al massimo delle proprie capacità.
È proprio quello che hanno fatto questi sei piloti di riserva, chiamati in causa per sostituire un loro collega. Ricordiamo insieme le loro prestazioni.
Sebastian Vettel subentrò a Robert Kubica per il GP degli Stati Uniti del 2007, a causa del tremendo incidente del polacco a Montréal un paio di settimane prima.
Il tedesco mostrò subito di che pasta fosse fatto, piazzandosi settimo in qualifica con la sua BMW Sauber e arrivando ottavo nella gara di domenica, diventando (all'epoca) il più giovane pilota a conquistare punti in F1.
Senz'alcun dubbio quella prestazione lo aiutò a conquistare il sedile in Toro Rosso per la stagione 2008, in cui vinse il GP d'Italia su una bagnatissima Monza.
Nico Hulkenberg fu chiamato dalla Racing Point (attuale Aston Martin) per disputare tre corse nel 2020: il GP di Gran Bretagna, il GP del 70° anniversario della F1 a Silverstone, e il GP d'Eiffel al Nurburgring.
Nelle prime due uscite sostituì Sergio Pérez, mentre nella terza Lance Stroll. Entrambi i piloti titolari furono colpiti dal COVID-19.
La prima prestazione di Hulkenberg non lasciò gli appassionati a bocca aperta: il tedesco si posizionò tredicesimo in qualifica e non prese neanche parte alla gara, a causa di un problema tecnico.
Il vero stupore ci fu il weekend successivo, quando l'ex pilota Renault si piazzò terzo in qualifica e settimo in gara.
Al Nurburgring, qualche mese dopo, invece, recuperò dall'ultima posizione sulla griglia di partenza all'ottava al traguardo.
Nello stesso anno, anche Lewis Hamilton venne colpito dal COVID-19. Per rimpiazzarlo, la Mercedes decise di puntare su George Russell, prodotto del programma giovani piloti e già militante in F1 con la Williams.
Il classe '98 aveva la grande possibilità di dimostrare tutto il proprio valore, e la sfruttò al meglio. In qualifica piazzò la sua dominante W11 in prima fila, a soli 26 millesimi dal compagno Valtteri Bottas.
In gara, però, mostrò tutte le sue capacità. Superò Bottas in partenza e dominò gran parte della corsa. Ironia della sorte, fu un incidente provocato proprio dal suo sostituto in Williams, Jack Aitken, a rovinare i suoi piani.
Con l'uscita della Safety Car in pista, la Mercedes richiamò Russell ai box per un cambio gomme, ma gli montò quelle di Bottas.
L'inglese fu quindi costretto a un secondo pit stop e venne relegato alla quinta posizione. Risalì la china fino alla seconda, ma venne richiamato nuovamente ai box per una foratura lenta degli pneumatici.
Recuperò nuovamente fino alla nona posizione, portando a casa i suoi primi punti in F1. L'amarezza fu enorme, ma anche la consapevolezza di aver dato tutto se stesso.
Quando Alex Albon fu costretto a saltare il GP d'Italia del 2022 a causa di un'appendicite, la Williams affidò il suo sedile a Nyck de Vries, campione di F2 e Formula E negli anni precedenti.
L'olandese affrontò in maniera eccellente il suo debutto in F1, piazzandosi tredicesimo in qualifica. Partendo dall'ottava casella in griglia per penalità altrui, l'olandese condusse la corsa da vero veterano, arrivando nono alla bandiera a scacchi.
Indubbiamente quella prestazione lo agevolò nella lotta al sedile AlphaTauri per il 2023. Purtroppo le sue prime dieci gare di quella stagione vennero ritenute insufficienti, e il suo posto venne ceduto al rientrante Daniel Ricciardo.
Parli del diavolo e spuntano le corna. Anzi, in questo caso, parli del pilota e spunta l'infortunio. Ebbene sì, perché Ricciardo fu il malaugurato protagonista di un episodio nelle prove libere del GP d'Olanda.
L'australiano, distratto dalla McLaren di Oscar Piastri, non riuscì ad evitare l'impatto con le barriere e si fratturò il quinto metatarso.
L'AlphaTauri scelse Liam Lawson, terzo pilota del team, per sostituirlo; e il neozelandese stupì il paddock. Debuttò in una complicatissima Zandvoort, condita da un meteo imprevedibile, arrivando tredicesimo al traguardo.
Ma la vera magia la fece a Singapore, quando portò la sua AT04 in Q3 (eliminando il campione del mondo Max Verstappen).
Il giorno successivo si piazzò nono in gara, conquistando il miglior risultato dell'AlphaTauri (attuale Racing Bulls) fino a quel momento della stagione.
Disputò ottime corse anche in Italia e in Giappone, terminando ambedue le volte appena fuori dalla zona punti, in undicesima piazza; mentre ebbe un weekend complicato in Qatar, prima di restituire il sedile a Ricciardo per il GP degli Stati Uniti.
La protagonista di questa storia è nuovamente l'appendicite, di cui questa volta è stata vittima Carlos Sainz. Il pilota della Ferrari ha dovuto cedere il proprio sedile a Bearman per le prove libere 3 del venerdì.
Il classe 2005 è diventato così il pilota Ferrari più giovane nella storia, nonché il terzo più giovane di sempre in F1 (dopo Verstappen e Stroll).
L'inglese è stato autore di una prestazione fantastica: si è piazzato undicesimo in qualifica, mancando il Q3 per soli 36 millesimi di ritardo da Lewis Hamilton.
In gara, però, ha costruito un gran ritmo giro dopo giro, guadagnando sempre più fiducia al volante della sua SF-24, che ha condotto fino alla settima posizione.
Un successo totale, che dimostra il grande valore del ragazzo e lo inserisce di diritto nella lista dei candidati a un sedile in F1 nel 2025, probabilmente con la Haas.
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