Quando la Ferrari era una «bestia»: GP d'Australia 2022
18/03/2024 08:00:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Nell'aprile del 2022 andò in scena il Gran Premio d'Australia. La Ferrari arrivava da due ottime uscite in Bahrain e a Jeddah.

Inizio stupendo

Nella gara d'esordio dei nuovi regolamenti, la Rossa aveva ottenuto una fantastica doppietta, con Leclerc davanti a Sainz; addolcita dal doppio ritiro delle Red Bull di Verstappen e Pérez.

In Arabia Saudita, invece, l'olandese era riuscito a imporsi su Charles, al termine di una battaglia che ha riportato entrambi ai tempi dei kart.

La Ferrari si presentava dunque a Melbourne saldamente in testa a entrambe le classifiche. Le aspettative per il weekend sono nuovamente alte: ormai la F1-75 è competitiva, non c'è dubbio.

Un dominio assoluto

Eppure nessuno si aspettava quello che stava per succedere. Nelle qualifiche del sabato, Charles Leclerc conquista una dominante pole position, battendo nettamente Verstappen.

Lo sfortunato Sainz, invece, commette un errore nel suo ultimo giro, dopo che quello precedente non gli era stato validato per una bandiera rossa. Sarebbe dovuto partire dalla nona posizione in griglia.

Il monegasco era quindi "solo" nella lotta per la vittoria, inseguito da entrambe le Red Bull, affamate di risultati e pronte a metterlo in difficoltà.

Al via della corsa, Leclerc gestì perfettamente il primo giro, mantenendo il comando. Sainz, invece, fu autore di un testacoda nel secondo passaggio, che lo costringerà a ritirarsi dalla gara.

Una Safety Car causata da Sebastian Vettel riavvicinò il gruppo a Charles, che però riuscì a difendersi anche alla ripartenza.

Da lì in poi, guidò in maniera solitaria, distaccando totalmente gli avversari. Il ritiro di Verstappen lo aiutò a scappare ancor di più.

Quando la Ferrari era una «bestia»: GP d''Australia 2022

La vittoria divenne quindi una formalità. Il monegasco era compiaciuto al termine della corsa, a tal punto da dichiarare: "La macchina oggi era una bestia, faceva tutto quello che volevo".

Quella prestazione così dominante non fece altro che alimentare un sogno poi trasformatosi in incubo, che dura da più 16 anni per i tifosi della Rossa: il titolo mondiale.

Un incubo che prosegue

Da quel weekend in poi, infatti, la Ferrari non fu più la stessa: tanti errori (dei piloti e del muretto box) e problemi di affidabilità furono la ricetta perfetta per dire addio alle ambizioni di successo.

La Red Bull, invece, riuscì a reagire ad un inizio complicato, ripartendo più forte che mai: vinse 16 gare delle restanti 19 in quella stagione.

Il 2023, lo sappiamo bene, non è stato proprio l'anno della rinascita. L'ottimismo dell'ambiente Rosso si è spento all'alba della stagione.

Eppure, dal GP del Bahrain dello scorso anno, la Ferrari ha vissuto senza dubbio più alti che bassi, mostrando costantemente progressi.

Uniti verso un obiettivo comune

Il distacco dalla Red Bull resta importante, inutile negarlo, ma la direzione intrapresa sembra non portare a un vicolo cieco.

Eppure il processo avviato da Vasseur conferisce fiducia alla squadra, che punta a migliorare sotto tutti gli aspetti, senza aver paura di salutare figure importanti degli ultimi anni (come Laurent Mekies e David Sanchez).

Insomma, il lavoro a Maranello prosegue con l'obiettivo di sentire nuovamente un pilota Ferrari affermare, con gli occhi e l'anima colmi di gioia: "La macchina è una bestia".

 

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Foto copertina www.ferrari.com

Foto interna www.ferrari.com


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