Ferrari, in Australia per sfruttare il potenziale delle innovazioni introdotte sulla SF-24
19/03/2024 07:30:00 Tempo di lettura: 6 minuti

La Ferrari, dopo le prime due gare stagionali, è la seconda forza in campo: questo è l'oggettivo verdetto della pista per il Cavallino, malgrado i vari inconvenienti (tecnici e non) registrati tra Sakhir e Jeddah. Un dato positivo, se si osserva quella che era lo stato di forma della Rossa a inizio, ma anche a fine, della passata stagione dove più volte team come McLaren o Mercedes rappresentavano una minaccia. Un dato che, di fatto, certifica il passo in avanti compiuto in inverno dalla Scuderia.

Uno step che, ad oggi, ha riportato il team italiano ad essere la prima sfidante della Red Bull ma che non sembra sufficiente per candidarsi come sfidante nei confronti del team di Milton Keynes né per la conquista del mondiale né, ad oggi, per la conquista di una vittoria di tappa, visto che il gap sul giro (in gara) si attesa intorno al mezzo secondo. Uno stato dell'arte che, malgrado una classifica chiara, lascia la Rossa in parte perplessa sul reale valore della SF-24 e la sua capacità di aver superato i problemi del 2023: su tutti gestione gomme e sensibilità al vento. Un valore che i tecnici del Cavallino contano di sprigionare già a partire dal prossimo GP d'Australia.

Uno scenario, quello esposto, che è stato tracciato, su "Motorsport.com", da Franco Nugnes che ha sottolineato quanto le caratteristiche dell'Albert Park possano sposarsi con quelle della SF-24, pronta a far bene ed avvicinarsi alla Red Bull più di quanto fatto in avvio di stagione.

"A Melbourne, pista di medio carico, la Ferrari potrebbe trovare le condizioni che meglio si sposano con la SF-24, per cui l’ala posteriore subita a Jeddah come una necessità, dovrebbe essere più idonea e la rossa non dovrà pagare un dazio in materia di velocità massima. L’Albert Park è un cittadino con caratteristiche del tracciato permanente. [...] È importante avere un buon compromesso fra carico ed efficienza aerodinamica".

Caratteristiche che, per ora, hanno mostrato una Rossa brillante nelle curve medie e nel veloce, ma in affanno nel lento e soprattutto nel mandare in temperature le gomme: aspetti che, con la comprensione della monoposto e gli sviluppi in programma, i tecnici contano di superare nel corso del campionato.

"La SF-24 finora è parsa brillante nelle curve medie, si difende nel veloce e patisce un po’ in quelle lente, pagando nella fase di trazione. Va detto che la rossa ha cambiato anima rispetto alla SF-23 grazie ai profondi interventi dello staff di Enrico Cardile che ha rivoluzionato telaio e trasmissione, che hanno prodotto un nuovo posizionamento del motore. [...] Il layout della nuova Ferrari è certamente migliore rispetto a quello della SF-23. [...] Quest’anno è emersa una certa difficoltà a innescare la temperatura delle gomme".

Sempre parlando di comprensione dell'auto, gli ingegneri di Enrico Cardile contano di riuscire a far funzionare al meglio la nuova sospensione posteriore, ibrida tra uno schema push-rod e uno pull-rod, sia per estrarre prestazione che per far lavorare le gomme nella corretta finestra d'utilizzo.

"La nuova trasmissione più corta è stata pensata per rispondere a diverse esigenze del retrotreno. [...] Pur insistendo con il pull rod, i tecnici del Cavallino sono riusciti a dare un vantaggio aerodinamico allo staff di Diego Tondi. [...] La Ferrari, quindi, ha avuto il coraggio di introdurre una versione “ibrida”, molto meno classica come concetto e, certamente, innovativa. La scatola è stata miniaturizzata perché il braccio superiore ora è infulcrato molto in alto su una sella rialzata. La Scuderia nel retrotreno non ha più i doppi triangoli, ma la SF-24 adotta una soluzione multi-link. [...] Non deve stupire, quindi, che a Maranello non abbiano ancora trovato la taratura ideale".

SF-24 che, per ora, sembra aver lievemente disatteso le aspettative ma su cui tutti i membri della GeS confidando molto, credendo che il suo potenziale e la sua crescita in prospettiva possa aiutare ad avvicinare la Red Bull già a partire da questa stagione, e soprattutto in ottica 2025.

"La Ferrari, insomma, non avrà introdotto una macchina rivoluzionaria come la Red Bull, ma è sbagliato pensare che la rossa sia una vettura con un margine di sviluppo limitato, perché come abbiamo visto i nuovi concetti introdotti sono numerosi e richiedono di una messa a punto, indipendentemente dagli sviluppi aerodinamici che arriveranno a Suzuka e Imola. La SF-24 è una monoposto che deve vivere due stagioni: a Maranello sono convinti di aver messo buone basi per attaccare la supremazia di Verstappen nel corso del campionato, ma ci vuole tempo...".

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Foto copertina www.ferrari.com


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