Adrian Newey è sicuramente il progettista più vincente nella storia della Formula 1, ha contribuito al ciclo di successi della Williams dal 1992 al 1997 (ricordiamo la leggendaria FW14B), ha portato la McLaren alla vittoria con la MP4-13, è stato l’artefice dell’ escalation e dei trionfi della Red Bull dal 2010 al 2014 e lo è di nuovo in questo ciclo dominante dal 2021.
E’ senza dubbio uno dei pochi in grado di fare la differenza, lo sapeva bene la Red Bull, che ha tentato in tutti i modi di trattenerlo, e lo sa bene la Ferrari che vuole assolutamente tornare alla vittoria costruendo un dream team che già dal prossimo anno potrà contare sul sette volte campione del mondo Lewis Hamilton. Quanto questo storico passaggio abbia influito sul possibile arrivo di Newey a Maranello ve lo abbiamo già descritto in un altro articolo, ricordiamo sinteticamente che per Hamilton era una delle condizioni per accettare il trasferimento dalla Mercedes.
Se Newey dovesse accettare la proposta della Ferrari, dopo anni passati ad inseguire senza raggiungere, anche pagando dazio dal punto di vista regolamentare, la Rossa potrebbe presentarsi al nastro di partenza della nuova era con una formazione tale che siano gli altri a dover inseguire, e questo ci riporta inevitabilmente ai tempi dell'era e dei trionfi Todt/Brawn/Schumacher.
Ma cosa potrebbe aver definitivamente convinto il geniale progettista inglese ad accettare la corte della Ferrari?
Una fonte a noi vicina e che ha potuto parlare in questi giorni con Newey, ha rivelato in esclusiva per formula1.it alcuni dei punti più interessanti della proposta presentata da John Elkann.
Non parliamo solo degli oltre 20 milioni di dollari proposti per il lavoro nel team di F1 (potrebbero essere 25), ma anche del coinvolgimento di Newey in progetti (e quindi retribuzioni) legati ad altri contesti, dal WEC (in cui rivestirebbe un ruolo di consulente) alla vela (per supportare Giovanni Soldini nella nuova avventura della Rossa), passando anche per la firma di almeno una vettura stradale. Una sorta di contratto multi settore in grado di affascinare e ingolosire Newey da tutti i punti di vista.
Una mossa astuta di Elkann che non potendo rilanciare indefinitamente con il solo stipendio collegato al lavoro nella scuderia di F1, limitato dal budget cap, ha trovato il modo di metterlo al centro di tutto il mondo Ferrari. Anche la Red Bull da qualche anno aveva iniziato questo percorso, in particolare da quando è stata sanzionata per la violazione del budget cap (tra l'altro proprio a causa dello stipendio dell’ingegnere inglese), ma i progetti non legati alla F1 del team austriaco sono meno invitanti di quelli di Maranello.
Adrian Newey in Ferrari si troverebbe per la prima volta in un team costruttore, ed una delle condizioni finite sul piatto delle trattative riguarda proprio la possibilità di avere voce in capitolo su tutti gli aspetti della monoposto dal telaio al motore. Sappiamo quanto estreme siano le idee del progettista inglese e poter dettare le linee guida anche sul fronte della progettazione della power unit su parametri come ingombri, baricentro ed erogazione della potenza gli permetterebbe di spingersi ancora più avanti. Da questo punto di vista la Ferrari nel 2026 potrebbe non essere più “vincolata” come fornitore per altre scuderie in quanto sia Sauber che probabilmente anche Haas con il nuovo regolamento utilizzeranno altri motori, ed a Maranello potrebbero costruire un progetto totalmente incentrato sulle esigenze aerodinamiche e tecniche di Newey.
La Ferrari ha tentato più volte di portare Adrian Newey a Maranello, ma uno dei fattori che ha sempre frenato il progettista inglese era il conseguente radicale cambio di vita causato dal trasferimento in Italia, per nulla gradito soprattutto alla moglie.
La Ferrari sarebbe disposta ad accettare un coinvolgimento che non preveda la sua presenza costante a Maranello, ripetendo un esperimento non molto positivo e già fatto in passato con John Barnard, ma senza la cosiddetta “antenna tecnologica” distaccata in Inghilterra. Si tratterebbe di semplice lavoro da remoto, le normali video chiamate per le riunioni digitali che ormai sono entrate nelle nostre vite lavorative, specialmente dopo il Covid. Adrian potrebbe partecipare da remoto alle riunioni giornaliere ed essere in sede solo per gli appuntamenti settimanali più importanti, condizione da garantire soprattutto nel periodo di pausa invernale, mentre sarebbe invariata la presenza al seguito della squadra nei weekend di gara in giro per il mondo.
Questo è il punto che, una volta definito, potrebbe aver spostato la preferenza di Newey verso la Ferrari, superando l'altenativa, ovvero Aston Martin, che intrinsecamente prevedeva un agevole lavoro nella sede di Silverstone a pochi chilometri da una delle sue residenze.
Ovviamente ci sono tanti altri aspetti che sono finiti sul piatto delle trattative, e come detto pesa non poco anche l'arrivo di Hamilton e il fascino della sfida e della potenziale gloria finale, ma per Newey, ormai non più un ragazzino, la totale autonomia, il controllo su tutto il progetto e la possibilità di non trasferirsi potrebbero essere i punti chiave a determinare la sua scelta.
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