Era arrivato a Maranello ad inizio 2023 in veste di nuovo team principal, Frédéric Vasseur, giungendo dopo una carriera pluridecennale nel motorsport ad occupare quello che, per tutti, è il posto di lavoro più ambito, quello appunto sulla tolda di comando della Scuderia Ferrari. Un periodo di tempo in cui, ereditando una squadra in affanno e in crisi tecnica, Fréd ha utilizzato tutta la sua esperienza e ha messo in atto una lenta ma costante evoluzione del team, senza andare a fare rivoluzioni come la Rossa era abituata negli ultimi anni.
Una evoluzione che ha portato il manager transalpino a plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza, andando a puntellare pian piano sia organigramma dello staff tecnico, epurando persone poco funzionali e integrando pedine utili a crescere, solo dopo aver osservato e conosciuto i propri uomini e il loro modus operandi a cui erano abituati all'interno del Reparto Corse. Un modo di fare che, ad oggi, sembra pagare con risultati che stanno arrivando, di pari passo con gli aggiornamenti portati della monoposto, settore che in passato sembrava era il tallone d’Achille del Cavallino, sia come "quantità" che come effettivo plus garantito, spesse volte inesistente a causa di soluzioni che una volta in macchina non mostravano più la bontà emersa nelle simulazioni.
Un approccio che, inoltre, ha reso la Rossa nuovamente appetibile per piloti e tecnici, come Lewis Hamilton (e, se ufficializzato, anche Adrian Newey) e che, recentemente, è stato descritto da Jock Clear, ex responsabile dell’ingegneria e ingegnere delle performance, ad oggi direttore dell’Academy Ferrari. Il britannico ha sottolineato quanto la leadership di Vasseur abbia eliminato la paura di sbagliare nel team, liberando molte idee che prima, per paura, venivamo messe nel dimenticatoio, e eliminato anche la caccia ai colpevoli in caso di passi falsi dal punto di vista tecnico.
“La sua leadership dà alle persone la fiducia necessaria per rischiare di più. Questa è la sua forza. Incoraggia a provare qualcosa di diverso e se le cose vanno male è pronto a dire ‘abbiamo imparato qualcosa’”.
Una leadership di cui l'intero team appare entusiasta, e che inevitabilmente ha creato un ambiente di lavoro maggiormente sereno e proficuo tra le mura del Reparto Corse. Ambiente che magari, dopo anni, potrebbe finalmente piacere e convincere Adrian Newey a sposare la causa del Cavallino.
“I dipendenti sono entusiasti, non hanno paura di provare cose nuove e di venire incolpati. Ora hanno uno sguardo diverso sulle cose: sanno che possiamo imparare molto più velocemente se ci prendiamo dei rischi“.
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Foto copertina media.ferrari.com