Mattia Binotto tornerà in Formula 1 dal 2026, in qualità di Direttore Tecnico ed Operativo dell'Audi. Questa clamorosa notizia di mercato potrebbe causare un effetto domino per Carlos Sainz, il cui futuro è ancora indeciso.
Tra l'ingegnere italiano e il pilota Ferrari c'è sempre stato un feeling particolare. Proprio a Binotto, infatti, va attribuita la scelta della Rossa di ingaggiare Sainz: è stato l'allora team principal a volerlo, sostituendo il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel.
Non è un segreto, infatti, che il classe '69 apprezzasse quello che poi sarebbe diventato il suo "figliol prodigo" in squadra, in quanto rimase stupito dalle prestazioni dello spagnolo in McLaren.
Una volta arrivato a Maranello, Carlos ha sempre avuto una sorta di barriera protettiva - all'interno del team e fuori, quindi anche con i media, ad esempio - creata ad hoc da Mattia Binotto.
L'ex motorista era talmente fiero e convinto della sua scelta che non avrebbe accettato alcun tipo di trattamento (a suo avviso) sbagliato nei confronti del figlio d'arte.
Non sono mancate, infatti, le occasioni in cui Carlos Sainz è stato favorito dalla scuderia - con l'approvazione dell'allora team principal - rispetto a Charles Leclerc: Silverstone 2022 ne è un esempio lampante.
Adesso il futuro del clase '94 è in bilico come non mai, eppure il suo enturage continua ad attendere per trovargli la miglior sistemazione possibile in vista del prossimo anno.
Sainz verrà, infatti, rimpiazzato da Lewis Hamilton e ha bisogno di assicurarsi un nuovo sedile. Il suo curriculum è sicuramente abbastanza per convincere diverse squadre, tra cui la Sauber, che passerà ad Audi - e vedrà l'arrivo di Binotto al timone - nel 2026.
Le trattative tra le parti erano in fase avanzata negli scorsi mesi, quando si pensava che Carlos avrebbe firmato un contratto pluriennale. Poi c'è stato un rallentamento, uno stallo, dovuto anche all'atteggiamento attendista dello spagnolo.
E se Mattia Binotto fosse il fattore decisivo per la scelta di Carlos Sainz? D'altronde avere una figura di riferimento per la squadra dalla propria parte farebbe gola a qualsiasi pilota.
Lo scenario sarebbe il seguente: Audi avrebbe un top driver, Sainz sarebbe prima guida indiscussa in un progetto ambizioso (seppur a medio/lungo termine); mentre Binotto ritroverebbe il suo "figliol prodigo", verso cui sentirebbe - forse - una responsabilità maggiore dal punto di vista della competitività.
Insomma, ricomporre il binomio Carlos Sainz - Mattia Binotto in Audi sarebbe una scelta da cui tutte le parti possono solo trarre vantaggio, quantomeno allo stato attuale delle cose. Non ci resta che attendere per scoprire come andrà a finire.
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