Lando Norris si è trovato in una posizione delicata negli ultimi giri del GP di Ungheria: davanti a lui aveva la vittoria, regalata su un piatto d'argento dal team, mentre in radio gli veniva chiesto di cedere la posizione al compagno di squadra. Alla fine, il britannico ha lasciato sfilare l'australiano, accontentandosi della seconda posizione per non causare drammi interni.
Dopo questo episodio si sono aperti molti dibattiti, e durante la conferenza stampa si oggi è stato chiesto ai presenti cosa avrebbero fatto al posto del pilota della McLaren. "È difficile", ha risposto uno stizzito Lance Stroll, mentre in sala si alzava un leggero brusio. Il canadese, infatti, era nella stessa condizione durante lo scorso weekend, e ha deciso di non cedere la posizione ad Alonso. Per questo motivo la sua risposta è stata molto breve e concisa. "Dipende dalla situazione. Ovviamente c'è sempre la tentazione di disobeddire, ma decide il team", ha detto poi Kevin Magnussen.
"Un ordine di squadra è un ordine di squadra, e il team viene sempre prima. Questo è come ho approcciato la Formula 1 in tutta la mia carriera. Sebbene faccia male veder passare passare Oscar, se il muretto ti dice qualcosa tu lo fai passare. Anche perchè Lando non sarebbe stato davanti se non fosse per l'undercut", ha aggiunto poi Carlos Sainz. "Queste cose possono succedere e credo che l'ingegnere di pista abbia dato dei consigli utili a Lando. Nella foga del momento dentro l'abitacolo non capisci perchè vedi solo la vittoria, ma dal muretto gli hanno detto di pensare al campionato, che avrà bisogno della squadra e via dicendo. Questa è la prospettiva di cui hai bisogno. Questa mossa tornerà poi a suo favore: non voleva sentire i messaggi ma ha fatto la scelta più intelligente", ha detto Daniel Ricciardo.
La parte migliore, però, è arrivata quando la parola è passata a Valtteri Bottas, che ha rallentato per far passare Hamilton diverse volte. "Ti capisco amico, mi è successo in parecchie occasioni", ha ammesso ridendo il finlandese. "Comunque concordo con quello che è stato detto, ovvero che ci sono regole interne e che di solito questo favore ti torna indietro. Io avrei dato posizione perchè ero un fantastico team player". Alla domanda se avesse rimpianti per le sue avventure in Mercedes, dopo il sommesso "Sì" di Ricciardo accanto a sè, il pilota ha detto: "No. Non rimpiango nulla della mia vita".
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