Il programma creato per allevare i talenti sin dalla giovane età della Red Bull sta vivendo un periodo non entusiasmante. Di crisi oseremmo dire. Affermazione forte potrete dire voi, e non possiamo darvi torto. Il fatto è che la casa austriaca ci ha abituato molto bene. Negli ultimi anni il Red Bull Junior Team ha permesso a molti piloti dal valore eccezionale di esibirsi ai massimi livelli del motosport.
È iniziato tutto con Sebastian Vettel, esordio in F1 nel 2017 con la Sauber, poi a lui sono seguiti Daniil Kvyat, Jerome d’Ambrosio, Jean-Eric Vergne, Daniel Ricciardo, Pierre Gasly, Alexander Albon, Max Verstappen, Carlos Sainz Jr, Sebastien Buemi e Yuki Tsunoda. Questi i più blasonati, ma la lista è davvero lunga.
Nel precedente decennio abbiamo assistito ad un via vai continuo di piloti all’interno del team gemello Toro Rosso, alias AlphaTauri, alias Racing Bulls. Purtroppo però, da quando Verstappen si è insidiato all’interno della Red Bull, le cose non sono più andate come in precedenza.
Dopo gli avvicendamenti tra Max e Ricciardo, la dirigenza ha provato diverse volte ad affiancare un giovane all’olandese, fallendo però sempre miseramente: vedi Kvyat, Albon, Gasly. Piloti comunque che poi hanno dimostrato di avere un buon manico una volta che hanno avuto l’opportunità di mettersi in mostra assieme ad altre squadre.
Dal 2021 la Red Bull ha deciso di puntare sulla coppia Verstappen-Perez. La scelta a coinvolgere Checo era già sintomo del periodo di difficoltà e il fatto che dopo 4 stagioni il messicano si ritrovi ancora al fianco di Max è indubbiamente sintomo del periodo di difficoltà che il Red Bull Junior Team sta attraversando.
Che poi si parli di sostituire Perez con Ricciardo è un altro pezzo da aggiungere al nostro puzzle. Tsunoda ormai è alla guida della Racing Bulls dal 2021 e sarebbe anche logico concedergli un’opportunità. Che il managment non lo faccia è un indizio inconfutabile.
Guardando ai piloti emergenti, lo scorso anno si parlava molto di Iwasa, ma giunto quarto nella classifica finale di Formula2, la Red Bull ha deciso che per lui fosse meglio proseguire il percorso nella SuperFormula giapponese.
Adesso, tra le opzioni più promettenti c’è indubbiamente Isack Hadjar, leader del campionato di Formula 2 con 4 gare ancora da sostenere (36 punti di vantaggio sul rookie Bortoleto di scuola McLaren, per Isack si tratta invece della seconda stagione). Al momento di una sua promozione in Racing Bulls non se ne parla, ma non è comunque da escludere.
Per questa ragione forse, sentendosi un po’ alle strette nonostante il folto gruppo di ragazzi presenti nel programma Junior (Pepe Marti, Enzo Deligny, Arvin Lindblad, Tim Tramnitz, Oliver Goethe, Ayumu Iwasa, Enzo Tarnvanichkul e James Egozi), Helmut Marko e Guillaume Rocquelin, la scorsa settimana, hanno tenuto il Red Bull Driver Search, così da selezionare dei nuovi talenti di età compresa tra 13 e 16 anni da inserire nello Junior Team. I fortunati sono il 16enne Fionn McLaughlin e il 14enne Scott Lindblom (notizia riportata da 'GPBlog.com').
Gli auguriamo tanta fortuna per il loro futuro.
Foto: Red Bull Racing
Leggi anche: La F1 non è uno sport meritocratico. Jordan: «Alonso credeva di poter lottare con Hamilton, invece...»
Leggi anche: Ali flessibili - Mercedes si sente inattaccabile, Shovlin: «Aiuteremo la FIA a raccogliere dati»
Leggi anche: L'Aston Martin sta diventando appetibile. Da Cowell al possibile arrivo di Newey e Verstappen
Leggi anche: Pasticcio FIA nell'indagine Russell, rivelata la densità del carburante Mercedes