La cittadina di Zandvoort ha dato il benvenuto alla Formula 1 condividendo la tradizione del luogo: il meteo estremamente cupo e incerto. Stando a quanto riportato dal nostro inviato, per tutta la giornata di ieri non c'è stato un momento di tregua dalle incessanti raffiche di vento, che passavano a grande velocità, e anche oggi il meteo è davvero pessimo. Inoltre, le autorità locali hanno emesso degli allarmi alla popolazione per il rischio di essere colpiti da alcuni detriti trasportati dal maltempo. E se Charles Leclerc ha indicato questa instabilità come un punto di forza per la Ferrari, allo stesso tempo alcune voci del paddock sussurrano che le sessioni di Prove Libere potrebbero essere a rischio. Tuttavia, senza il trambusto delle formule minori (c'è soltanto la F1 Academy), magari ci sarà più flessibilità per spostare le ore di pratica.
Il grande problema, infatti, è che le monoposto della Formula 1 attuale sono estremamente sensibili alle folate di vento, e un clima del genere peggiora di molto le condizioni di sicurezza dei piloti. "La situazione è più difficile di quanto la gente creda. Anche raffiche di 20, 25 km/h si sentono, e quando non c'è vento o è piano si nota la differenza", ha spiegato Lando Norris a Motorsport. "Il vento a 40, 50 o 80 km/h non l'ho mai sperimentato. Ovviamente è pericoloso, perchè quando affronti una curva, ad esempio la 7, con la spinta da dietro non c'è nulla che un pilota piuò fare, e si finisce o nella ghiaia o nel muro." "Le macchine non sono progettate per questo clima", ha fatto eco poi Leclerc. "Se il clima sarà pessimo non so in quanti scenderebbero in pista".
Foto copertina x.com
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