Ferrari, Sainz è certo: «Abbiamo capito cosa non ha funzionato con gli sviluppi»
22/08/2024 19:30:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Dopo una serie di gare negative, dovute ad un calo di rendimento della SF-24 figlio dell'introduzione di alcuni sviluppi che a partire dal GP di Spagna non hanno dato gli esiti attesi, negli ultimi weekend di gara la Ferrari sembra aver invertito, in minima parte e con la consapevolezza di avere ancora molto lavoro da fare, la rotta e mostrato lievi segnali di ripresa. Una virata iniziata in Ungheria dove, dopo gare di smarrimento, i tecnici della Rossa hanno portato in pista un nuovo fondo utile a risolvere (parzialmente) i problemi di saltellamento della vettura nati con la Evo di Barcellona: passo che, di fatto, sembra aver ridato parziale stabilità alla vettura, fiducia ai piloti e mostrato la retta via.

Una crisi che, dati alla mano, aveva posto fine alla crescita del Cavallino partita a fine 2023 e proseguita (nelle parole e nei fatti) a inizio 2024, a cui era coinciso anche un periodo "no" di Charles Leclerc divenuto, dopo il successo di Monaco, perso e sopraffatto dai problemi della vettura. Una fase che, come quella della Rossa, pare sia stata interrotta in Belgio, dove in qualifica il monegasco aveva chiuso uno straordinario Q3, e in gara aveva tenuto il passo della Mercedes di Hamilton per oltre trenta giri: un passo quasi da successo e ampiamente da podio, figlio sia del suo talento che di una Ferrari che, come detto, sembra aver superato il momento più basso della stagione, e tornare in gradodi guardare con moderato ottimismo alla seconda metà di campionato.

Una seconda metà di annata in cui, come minimo, la Scuderia vorrà tornare ad essere la prima sfidante della Red Bull e che partirà domenica prossima con il GP d’Olanda, il primo dopo la pausa estiva. Una gara che dovrà segnare un nuovo inizio per il team di Maranello che, durante la pausa estiva, ha potuto studiare cosa è andato storto con gli ultimi aggiornamenti  trovare le opportune soluzioni da mettere in macchina al più presto. Un quadro, quello appena esposto, du cui ha parlato Carlos Sainz nel corso degli incontri con i media a Zandvoort che non ha fatto mistero del passo indietro compiuto dalla Scuderia e del lavoro svolto dai tecnici per comprendere cosa non ha funzionato nelle ultime sei gare.

Penso che il team abbia fatto la sua analisi della stagione. Ciò che è importante per noi è, dopo i problemi che abbiamo avuto con gli aggiornamenti, è capirli e assicurarci che i prossimi vadano nella direzione in cui abbiamo veramente bisogno. È chiaro che i nostri rivali hanno fatto un ottimo lavoro in tal senso: Mercedes che la McLaren ci hanno superato e la Red Bull è competitiva. Se vogliamo tornare in lotta dobbiamo capire perché non abbiamo trovato le prestazioni che volevamo dagli aggiornamenti”.

Sainz che, in attesa del fine settimana olandese, si è detto fiducioso sui progressi che potrà compiere la Ferrari da qui fino a fine stagione, ora non più figli delle intuizioni tecniche per risolvere i mali della SF-24 ma dettati dalla velocità con cui verranno prodotti e deliberati i correttivi della vettura.

Credo che abbiamo capito esattamente cosa è andato storto con i pezzi che non hanno funzionato come ci aspettavamo. Se saremo capaci o avremo tempo per ripristinare quella perdita è da vedere. Non so quanto svilupperanno gli altri, ma sappiamo e abbiamo analizzato esattamente cosa pensiamo di aver sbagliato. Ora è questione di logistica in termini di tempo e capacità di aggiungere, credo, due, tre, quattro decimi alla macchina nelle prossime dieci gare per essere veloci come la McLaren. Penso che questo sia il divario, a seconda del circuito”.

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Foto copertina www.ferrari.com


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