Gary Anderson: «Senza quella regola nessuno si lamenterebbe più delle gomme»
14/10/2024 20:00:00 Tempo di lettura: 5 minuti

La Pirelli viene presa spesso di mira da piloti, addetti ai lavori e fan, ogni qual volta si vengono a creare delle situazioni in cui soltanto una stretta cerchia di team riesce a capire come trarre il massimo dalle gomme mostrando così un vantaggio enorme sugli avversari.

La finestra di lavoro è molto limitata per una serie di fattori. Uno dei quali, come scrive Gary Anderson a ‘The Race.com’ è dato da una regola introdotta nel 2011, rimasta in Formula 1 fino ai giorni nostri e inserita nuovamente nel regolamento 2026 con una lieve modifica: una norma che obbliga gli ingegneri a disporre i pesi, obbligatoriamente secondo una semplice proporzione.

La distribuzione dei pesi è vincolata dalla FIA

“Inizialmente”, scrive Anderson, “la regola (articolo 4.2 del regolamento tecnico) stabiliva che ‘con la vettura appoggiata su un piano orizzontale, la massa misurata sugli assi anteriore e posteriore non doveva essere inferiore alla massa specificata nell’articolo 4.1 (798 kg) moltiplicata rispettivamente per 0,446 e 0,539’. Per il 2026, i moltiplicatori di massa sono stati arrotondati a 0,44 e 0,54 nella parte posteriore”.

Proseguendo nella sua analisi, l’ex direttore tecnico nordirlandese spiega anche il perché sarebbe così importante eliminare la norma dai regolamenti: La distribuzione del peso è una caratteristica fondamentale di qualsiasi auto da corsa. Ha un impatto notevole sulle prestazioni. I progettisti lavorano con le mani legate dietro la schiena. Le normative stabiliscono le larghezze minime e massime degli pneumatici. Gli anteriori devono essere compresi tra 345 e 375 mm, mentre i posteriori tra 440 e 470 mm. A causa del profilo del fianco, se prendiamo la larghezza minima come larghezza del battistrada, finiamo con una potenziale distribuzione della larghezza percentuale della superficie di contatto del 43,9% anteriore e del 56,1% posteriore. Con i limiti di distribuzione del peso definiti dalla FIA, finiamo con un intervallo di regolazione disponibile del 44,5% anteriore/55,5% posteriore al 46,0% anteriore/54% posteriore. Ciò significa che c'è un intervallo dell'1,5%”.

GP Olanda

La proposta di Anderson

Un delta che potrebbe essere anche abbastanza accettabile se si corresse sempre sulla stessa pista. Purtroppo però c’è una variabile che cambia di circuito in circuito ed è la configurazione aerodinamica della vettura. I carichi sulle ruote variano molto in base alle specifiche tecniche adottate all’anteriore e al posteriore, inoltre la variazione avviene anche in modo dinamico con una stretta dipendenza dalle velocità dell’auto stessa. I dati pubblicati da Anderson possono andare da un carico complessivo di 1145 Kg generato a 100 Km/h (518 Kg sull’anteriore e 627 Kg sul posteriore), fino anche ad avere 5052 Kg totali a 350 km/h (2286 Kg sull’anteriore e 2766 Kg sul posteriore). Questo con la scelta di spostare il 45,25 % del peso sull’anteriore e con un carico aerodinamico puramente ipotetico.

I carichi presenti sulle ruote modificano molto l’aerea di contatto della gomma e con essa anche il suo funzionamento. Per Anderson la cosa ottimale sarebbe eliminare la regola per permettere ai tecnici di avere ampio spazio di manovra, anche se:secondo i miei calcoli la situazione potrebbe notevolmente migliorare consentendo una finestra di lavoro tra il bilanciamento dei pesi del 5%, anziché dell'1,5% come avviene adesso”.

Pirelli sviluppa gli pneumatici per lavorare nella finestra in cui i team sono costretti a progettare le loro auto. Se la Pirelli avesse più libertà i team potrebbero a loro volta ottimizzare meglio le auto in base agli pneumatici”, ha concluso l’ex direttore tecnico di Jordan e Jaguar in Formula 1.


Foto: Red Bull Racing

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