Prima dell'inizio delle vere sessioni competitive del Gran Premio degli Stati Uniti, la Federazione ha voluto vederci chiaro sul tanto discusso T-tray della Red Bull. Stando alle parole di un portavoce della FIA, infatti, il team aveva un sistema particolare per regolare l'altezza della monoposto tra le qualifiche e la gara, che rompeva così il parco chiuso e, perciò, è stato ritenuto illegale. Nessuno ha ancora snocciolato delle ipotesi sul possibile funzionamento di questa soluzione, talmente sarebbe complessa, anche se i CAD del progetto sono disponibili a tutti i team, come da regolamento. E così, alcuni tecnici della FIA sono entrati nel garage di Verstappen e Perez al termine delle PL1 per vedere dal vivo come funzionerebbe questa idea (ma quindi, se non lo hanno visto prima nè sanno come funziona, lo hanno bloccato a priori dai CAD? Hanno visto il trucchetto con mesi di ritardo? Hanno ricevuto una spifferata e hanno bloccato le polemiche dal nascere? Boh, facciamo che non mi pongo troppe domande a quest'ora della sera. Modifica successiva: l'obiettivo sarebbe fare paragoni tra la Red Bull e altre squadre).
Tutto questo è stato registrato dalle celeri telecamere di Sky Sport UK, che si è soffermata sulla scena per lungo tempo, evidenziando i dettagli e la complessità di tutta l'operazione. Di fronte a questo quadro, l'esperto Ted Kravitz ha sottolineato un elemento rilevante: "C'è sempre un esaminatore della FIA nei garage, e non avrebbe mai visto questo nel parc fermè senza sollevare qualche dubbio, senza sospettare di nulla. Più vedo come funziona questo dispositivo e più inizio a credere alle parole della Red Bull, quando dicono che non potevano usarlo di soppiatto. Sarebbe stato evidente sulle telecamere, si sarebbe visto qualcuno che metteva dentro il dispositivo e avvitava la vite che regola tutto. Adesso che l'ho visto, davvero non credo che avrebbero potuto usarlo nel parc fermè senza che qualche ispettore li fermasse".
Foto copertina x.com
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