La FIA scagiona la Red Bull: «Scenario illegale, ma non ci sono prove»
20/10/2024 12:30:00 Tempo di lettura: 3 minuti

All'alba del Gran Premio degli Stati Uniti, tutti erano con il fiato sul collo della Red Bull con l'attesa, crudele e gelosa, di un possibile tracollo sportivo. Poche ore prima, infatti, la Federazione aveva aperto un'investigazione nei confroni di una soluzione tecnica con la quale si poteva modificare l'altezza del T-tray durante il regime di parco chiuso, senza essere visti. Con il passare del tempo è emerso qualche dettaglio in mezzo a un mare di polemiche: in particolare, la squadra sotto osservazione era la Red Bull, che teneva il dispositivo per modificare l'assetto all'interno dell'abitacolo, anzichè all'esterno, come tutte le altre squadre. Per questo motivo, nel contesto di una lotta Mondiale molto serrata, la McLaren aveva deciso di muovere dei reclami ufficiali, e tutti poi si sono uniti per avere chiarezza. Infatti, se la questione fosse vera, sarebbe uno scandalo epocale. 

Negli ultimi giorni, però, sono emersi altri fatti importanti: il primo è che questa soluzione sì esiste, ma non è mai stata utilizzata di soppiatto. Infatti, come hanno visto i tecnici della FIA in presa diretta dalla Red Bull, il meccanismo sarebbe troppo complesso per essere usato nell'ombra. Il secondo è che il team di Milton Keynes non ha bisogno di questa "magia" per vincere, gli basta Max Verstappen.

Il verdetto della FIA

La FIA scagiona la Red Bull: «Scenario illegale, ma non ci sono prove»

In ogni caso, prima di entrare nel cuore dell'azione ad Austin, Nicholas Tombazissingle seater director presso la FIA, ha deciso di fugare ogni dubbio. "A Singapore ci è stato fatto notare che un certo progetto poteva servire per cambiare l'altezza dell'anteriore della macchina, che qualcuno chiama "bib", nel parco chiuso. Non avevamo prove che qualcuno lo stesse facendo. Lo scenario sarebbe chiaramente illegale, così abbiamo deciso di esplicitare che da Austin in poi non si sarebbe riuscito a fare. Tutti i team hanno aderito, e la situazione è sotto controllo", ha rassicurato l'ingegnere ai microfoni di Sky Sport. 

"Con quel particolare design si potrebbero fare, ipoteticamente, dei cambi facili e con estrema velocità, che potrebbero sfuggire ai controlli. Per questo abbiamo voluto vederci chiaro, accertarci che nessuno lo stesse usando. Posso dire con estrema certezza che non c'è mai stato nulla di irregolare? No. Posso dire che il caso è chiuso? Sì. Questo è un Mondiale tirato e le persone si appassionano delle vetture altrui. Non possiamo porre fine alle gare precedenti o alle calunnie che si lanciano le squadre in un ambiente competitivo, ma al momento possiamo dire che questa è una non-storia", ha concluso poi Tombazis. 

Foto interna x.com

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