Verstappen contro Norris: la differenza tra il campione ed il «fifone»
Il Gran Premio di San Paolo è stato rappresentativo del 2024 di Max Verstappen e Lando Norris, due grandi piloti estremamente diversi sotto un punto di vista fondamentale: vediamolo insieme.

12/11/2024 13:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Nel corso della stagione 2024, Max Verstappen e Lando Norris sono stati i protagonisti di una lotta mondiale "a distanza", con il pilota McLaren chiamato a guadagnare punti ogni weekend per restare in corsa.

In Brasile, però, abbiamo avuto l'ennesima prova che ci sia una differenza abissale tra i due sotto un aspetto fondamentale.

Verstappen non è più maturo, ma più concreto

L'olandese è stato padrone della domenica brasiliana, risalendo dalla diciassettesima posizione alla prima e dominando il GP.

In molti lo definiscono oggi un pilota maturo, quando in realtà l'aggettivo più appropriato è concreto. D'altronde anche in Messico abbiamo visto il vecchio "Mad Max", famoso per esagerare nei confronti degli avversari.

I Mondiali vinti, che presto diventeranno quattro, non gli hanno dato maggiore consapevolezza dei propri mezzi: Verstappen si è sempre ritenuto il migliore, a prescindere dai risultati.

Quello che non è cambiato nel corso di questa stagione, bensì si è rivelato ancor di più per l'incostanza prestazionale della Red Bull, è la sua concretezza: salvo qualche occasione, Max ha massimizzato il proprio risultato, tenendo sempre un occhio alla classifica mondiale.

L'esagerazione di Città del Messico è arrivata, infatti, proprio quando Norris aveva un'opportunità di fare bottino pieno. Lo ha ammesso anche lo stesso Verstappen: "L'importante era non lasciarlo vincere", ha dichiarato a fine gara alla stampa.

Insomma, il campionato dell'olandese è sempre stato calcolato rispetto al diretto rivale, che invece è stato tutt'altro che perfetto...

Verstappen contro Norris: la differenza tra il campione ed il «fifone»

Norris non ha retto la pressione

Presentatosi sulla griglia del Brasile in pole position, Lando Norris aveva la possibilità di recuperare una mole di punti impressionante su Verstappen. Lo scenario ideale vedeva il pilota McLaren a 19 punti dopo la gara, ma ora ammonta a 62.

Questa clamorosa differenza è data da un fattore che è stato determinante per tutto l'anno: la pressione. Quella mediatica, in particolare.

Arrivato nel giovedì di San Paolo e interrogato sul Mondiale, Norris ha risposto chiaramente: "Basta farmi domande sul titolo". Una dichiarazione che sa di resa mentale, quasi come a voler dire "non riesco a reggere la pressione".

Tale caratteristica è però fondamentale in Formula 1, specialmente nella situazione in cui si è trovato Lando nel corso dell'anno: rincorrere la testa della classifica con una vettura più performante.

Per un motivo o per un altro ha - con tutta probabilità - perso la propria grande chance, mostrandosi ancora inadatto a lottare contro Verstappen. Troppi gli errori, troppe le disattenzioni, troppi i punti persi.

Vedremo se Norris riuscirà a recuperare mentalmente da questa stagione, che senza dubbio lo ha drenato come non mai, ma una cosa è certa: dovrà assolutamente crescere sotto questo aspetto se vuole laurearsi campione del mondo in futuro.

 

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