Sesto e, per fortuna, ultimo apuntamento sprint stagionale. Il nuovo formato, tanto voluto dalla Formula 1 per avere maggiore azione nel weekened (e riempire le tribune del circuito anche venerdì e sabato), sembra insostenibile per i piloti e i membri dei vari team in un calendario così serrato, ed in effetti non sembra particolarmente gradito neanche ai tifosi. L'unica sessione di prove libere rende complicato trovare il giusto assetto ed un buon compromesso tra giro veloce per le qualifiche e ritmo (gestione gomme) per la gara, per non parlare del super lavoro a cui potrebbero essere costretti i meccanici nel caso di incidenti tra una sessione e l'altra. Quest'anno la pressione sarà ancora maggiore perchè a due gare dal termine il Mondiale Costruttori è ancora completamente aperto ed i team non possono commettere alcun errore.
Il circuito di Losail sulla carta non è favorevole alla Ferrari, non è un layout "stop&go", presenta solo 7 frenate mediamente impegnative e diverse curve lunghe a media-alta velocità, tutte condizioni ideali invece per la McLaren, attualemente leader del Campionato. Inoltre, dopo il disastro della passata edizione quando la FIA per ragione di sicurezza impose il limite di 18 giri con un set di gomme, la Pirelli ha scelto per il Qatar le mescole più dure a disposizione, e sappiamo che la Ferrari soffre particolarmente nel mettere velocemente in temperatura le gomme e potrebbe avere grandi difficoltà nelle qualifiche, sia shootout che normali. Partire troppo indietro in griglia potrebbe costare molti punti sia sabato che domenica, perchè non sarà così semplice effettuare sorpassi.
I primi riscontri delle scelte delle varie scuderie ci arrivano grazie dal nostro Marco Sassara, accreditato FIA per questo evento, e dal sempre puntualissimo Albert Fabrega, in particolare il reporter ha pubblicato un primo confronto delle ali posteriori. Configurazioni da medio carico per tutti, con la Red Bull che, come spesso abbiamo visto in questa stagione, sceglie l'incidenza maggiore. Stranamente molto carica anche l'ala McLaren. Ma analizziamo più in dettaglio, team per team.
A questo punto della stagione e con il poco budget rimanente alcuni team preferiscono sperimentare soluzioni più per il 2025 che per un vantaggio specifico su un determinato circuito. La Mercedes non ha molto da chiedere al 2024 e probabilmente ha già la testa alla prossima stagione.
Il team di Toto Wolff sta attualmente nascondendo una nuova soluzione nella zona bassa degli endplate, li dove vengono generati i flussi che sigillano il fondo. Notate il nastro argentato in quella zona.
La McLaren di solito genera molta deportanza posteriore dal fondo, e questo le consente di utilizzare ali meno cariche rispetto ad altri team.
Contrariamente alla passata stagione la McLaren non ha scelto la stessa ala ridotta usata in Brasile, probabilmente non vogliono correre rischi con il degrado degli pneumatici. Attenzione però, i team portano almeno due specifiche ogni fine settimana, nel caso in cui si verifichi un imprevisto. Potremmo ancora vedere l'ala usata in Brasile anche in Qatar.
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