Il prossimo appuntamento della Formula 1 sul circuito di Sakhir in Bahrain si prospetta come un'importante sfida tecnica per squadre e piloti, soprattutto dopo i primi tre Gran Premi della stagione che hanno offerto già diverse indicazioni sulle gerarchie in pista.
Le squadre arriveranno in Bahrain con una conoscenza approfondita del tracciato, avendo già disputato tre giorni di test pre-stagionali proprio su questo circuito a fine febbraio. Tuttavia, le condizioni climatiche e tecniche non saranno identiche a quelle dei test: Pirelli ha infatti imposto pressioni minime maggiori rispetto alle prove di inizio anno, passando a 23 psi sull'asse anteriore e 21 psi sul posteriore, un incremento di mezzo punto psi rispetto ai test pre-stagionali e rispettivamente +1 e +2 psi rispetto al Gran Premio disputato lo scorso anno.
L'aspetto climatico giocherà un ruolo fondamentale: contrariamente al clima fresco e temperato del recente GP del Giappone, in Bahrain sono attese temperature ambientali comprese tra i 20 e i 30 gradi centigradi, con conseguente aumento della difficoltà nella gestione termica degli pneumatici. Questo aspetto, unito alle caratteristiche abrasive dell'asfalto di Sakhir, porterà le squadre a focalizzarsi su un setup che privilegi soprattutto il controllo del degrado termico, in particolare sull'asse posteriore.
Il circuito di Sakhir, lungo 5,412 chilometri e caratterizzato da 15 curve (9 a destra e 6 a sinistra), è uno dei più impegnativi del calendario per le gomme. La superficie abrasiva offre ottima aderenza, ma la sabbia portata dal vento rappresenta una variabile da non sottovalutare. Sebbene l'usura degli pneumatici non rappresenti generalmente un limite assoluto, il degrado termico potrebbe incidere pesantemente sulle prestazioni in gara. Sarà dunque cruciale per i team trovare un compromesso efficace tra grip meccanico e durata delle gomme.
Altro aspetto fondamentale sarà rappresentato dai freni. Secondo i dati forniti dai tecnici Brembo, il circuito del Bahrain si colloca nella categoria di difficoltà 4 su una scala da 1 a 5. I piloti utilizzano infatti i freni per il 18% del tempo totale sul giro, circa 15,8 secondi. La curva 1 rappresenta la sfida maggiore, con una frenata potente da 313 km/h fino a 66 km/h in meno di tre secondi, imponendo ai piloti una decelerazione di ben 4,2 g e un carico sul pedale del freno di 133 kg.
In vista di questo appuntamento, molte scuderie introdurranno aggiornamenti significativi, sia specifici per le caratteristiche del circuito che più generali, mirati al miglioramento dell'aerodinamica e del carico complessivo.
Grazie agli scatti del sempre puntualissimo Albert Fabrega possiamo confrontare le ali posteriori delle principali scuderie.
Come spesso accade Red Bull sceglie un'ala posteriore più estesa nel main plane. Le configurazioni sono da medio carico con alcuni che hanno scelto soluzioni da medio alto carico (Aston Martin, Alpine ed Haas). La Ferrari e la McLaren hanno scelto un compromesso aerodinamico, mentre la monoposto più scarica in assoluto è la VCARB di Racing Bulls. Con questi assetti Max punta ad avere ottimi tempi nel T1 e nel T3, ma la McLaren potrebbe essere forte nel settore centrale.
Come già anticipato nella premessa le temperature attese in Bahrain sono molto più alte di quelle dei precedenti appuntamenti. Per questo motivo sulle coperture del motore delle monoposto sono apparse le soluzioni con molte feritoie, a scapito dell'efficienza aerodinamica ma necessarie per garantire affidabilità alla power unit.
Anche in questo caso sono le immagini di Albert Fabrega a fornirci un primo riscontro
La Ferrari SF-25 arriva al GP del Bahrain con alcune criticità importanti da risolvere. Il principale problema della vettura di Maranello è rappresentato dal bilanciamento, che finora è costato almeno due decimi al giro. Questo difetto deriva soprattutto dall'impossibilità del team di utilizzare l'altezza da terra ottimale, costringendo la monoposto a girare con un assetto più alto rispetto a quello ideale, riducendo così il potenziale carico aerodinamico. Inoltre, la filosofia sospensiva scelta dalla Ferrari – con un grande compromesso tra squat e rigidità – non si sta dimostrando efficace su tutte le piste.
A complicare ulteriormente la situazione c'è una chiara difficoltà della SF-25 a tollerare anche minime modifiche di setup, portandola rapidamente fuori dalla corretta finestra di funzionamento. Proprio questa finestra operativa ristretta rappresenta forse la più grande limitazione del nuovo progetto Ferrari.
Per porre rimedio a questi problemi la Ferrari ha portato in Bahrain un nuovo fondo che sarà provato inizialmente (nelle FP1) solo sulla SF-25 di Lewis Hamilton.
Sono state apportate alcune modifiche alla sezione della chiglia del fondo e al bordo di uscita, ma molto del lavoro svolto probabilmente non sarà visibile.
Le modifiche al fondo serviranno a migliorare la gestione dei vortici e l’efficienza del flusso d’aria. Gli interventi puntano a ottimizzare l’interazione con l'aria turbolenta proveniente dalle ruote anteriori, aumentare il carico aerodinamico e migliorare l’efficacia del diffusore, soprattutto in condizioni di curva. Piccole ottimizzazioni che nel complesso contribuiscono alla stabilità e alla performance generale della vettura.
Uno scatto affascinante che ci consentirà in seguito di fare alcuni importanti confronti ci arriva dal foto reporter Xavier Gazquez. Si tratta del brake drums nudo, senza cestello. In questa zona sono rivolti gli sguardi interessati dei tecnici perché il trasferimento di calore verso gli pneumatici è forse uno dei sistemi che consente alla McLaren di essere così "pronta" quando è necessario scaldare le gomme, e così abile nel non surriscaldarle dopo molti giri.
Da un primo sguardo notiamo che il sofisticato sistema di raffreddamento dei freni anteriori della monoposto McLaren prevede due circuiti separati per gestire il calore generato dai freni: uno dedicato esclusivamente a raffreddare la pinza e il disco, isolato dal resto, e un altro che gestisce un flusso d’aria intermedio. Alcuni hanno ipotizzato la presenza di un meccanismo intelligente per adattare dinamicamente la quantità di raffreddamento in base alle necessità delle varie fasi di utilizzo degli pneumatici.
Altri bellissimi scatti della Mercedes ci arrivano sempre da Albert Fabrega
Articolo in aggiornamento
Foto interna x.com
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