Il GP dell'Arabia Saudita, malgrado le decisioni dagli steward in merito alla bagarre tra Oscar Piastri e Max Verstappen alla prima curva, avrebbe potuto avere un diverso esito. Ovviamente sarebbe stato possibile nel caso di un diverso verdetto della pista, ma anche nel caso in cui la Red Bull avesse deciso di presentare ricorso per esercitare il diritto di revisione contro la penalità, decisiva, di cinque secondi inflitta a Max Verstappen a Jeddah. Una "tagliola" giunta dopo che, Max, poleman, è stato ritenuto colpevole di aver tratto vantaggio al via, dopo essere uscito di pista in un duello con la McLaren di Piastri. Verstappen e la Red Bull hanno deciso di non restituire la posizione, ritenendo di essere stati costretti a lasciare la pista, ma i commissari della FIA hanno espresso un parere diverso e inflitto all'olandese una penalità di cinque secondi, scontata durante il pit stop. Una decisione che, di fatto, è costata all'olandese la vittoria di tappa.
Eppure, al contrario di quanto si potesse pensare, il team di Milton Keynes ha escluso formalmente, nella giornata di ieri, di non perseguire tale azione e accettare senza colpo ferire l'esito del GP di Jeddah. Una mossa, come detto, inattesa visto che sia il quattro volte iridato e sia il suo team erano furiosi per il verdetto e, durante i meeting con i media post-gara, il team principal Chris Horner aveva persino mostrato immagini delle riprese on-board della Red Bull nel tentativo di dimostrare che il suo pilota era in testa e la totale inadeguatezza della decisione degli steward. Non solo, poiché il manager austriaco aveva affermato che la squadra avrebbe fornito alla FIA altri filmati ammettendo però, al contempo, come il possibile ricorso avrebbe avuto poche chance di successo. Una sensazione che ha portato, di fatto, alla decisione di non intraprendere ulteriori azioni.
"Abbiamo parlato con i commissari. Pensano che fosse una vittoria sicura. Il problema è che, se dovessimo protestare, molto probabilmente terranno la linea. Chiederemo loro di dare un'occhiata ai filmati on-board non disponibili. Glieli presenteremo, ma penso che sia altamente improbabile."
I team, ricordiamolo, hanno fino a 96 ore di tempo dopo la gara per presentare una simile richiesta, cosa che la McLaren aveva fatto nel 2024, al termine di un evento in cui Lando Norris era stato penalizzato per un'infrazione simile durante una accesa battaglia con Max Verstappen. Ma anche in quel caso la richiesta di Woking era stata respinta. Un esito simile a quello a cui sarebbe andata incontro la Red Bull, data la chiarezza del verdetto dei commissari di gara.
"La vettura 81 aveva l'asse anteriore a fianco dello specchietto della vettura 1 alla corda di curva 1 quando cercava di sorpassare. In base alle Linee Guida dei Piloti, si trattava quindi della curva della vettura 81, che aveva diritto a ricevere spazio. La vettura 1 è poi uscita di pista e guadagnato un vantaggio non restituito. È rimasto davanti alla vettura 81 e ha cercato di consolidare il vantaggio. Di solito, la penalità di base per l'uscita di pista e l'ottenimento di un vantaggio è di 10 secondi. Tuttavia, dato che si trattava di un incidente alla prima curva, abbiamo ritenuto una attenuante e dato una penalità di cinque secondi".
Leggi anche: Leclerc da applausi a Jeddah salva la Ferrari, Piastri vince ancora: le pagelle del GP
Leggi anche: Ferrari, Leclerc risponde a Vasseur: «Non ho capito niente». Il siparietto via radio
Foto copertina www.redbullcontentpool.com