Il Gran Premio di Miami doveva prevedere tuoni e fulmini (abbastanza letteralmente) dopo la Sprint Race di ieri, ma dopo che Oscar Piastri e Lando Norris si sono messi in prima e seconda posizione non c'è stato nessuno che potesse impensierirli. Solo Max Verstappen, che ha terminato in quarta posizione, ha dato loro fastidio. Ottimo lavoro di Russell, favorito anche dalla Safety Car, che ha ottenuto un altro podio, mentre Kimi Antonelli ha perso delle posizioni proprio per una sosta effettuata in anticipo. Onore alla Williams di Albon, quinto, e di Sainz, nono. Le due Ferrari non si sono invece mai accese, se non in radio per delle scaramucce tra i piloti; Leclerc ha terminato in settima posizione, mentre Hamilton in ottava. Chiude la top 10 Tsunoda.

Alla partenza c'è stato un bello spunto di Lando Norris, che ha approfittato per un istante di un bloccaggio di Verstappen; peccato che l'olandese non ci tiene ad essere sorpassato, e ha risposto con le rime, come è solito fare, portando il rivale un po' largo. Il britannico, per noon finire nel muro, ha dovuto alzare il piede, per rientrare poi in sesta posizione. Tempo da recuperare, ma non una missione impossibile vista la sua McLaren, che ha mangiato una Williams e due Mercedes nell'arco di pochi giri. Nel mentre, Piastri e Verstappen si studiavano a vicenda, con il campione del mondo che dimostrava di che pasta era fatto mettendo in atto una bellissima difesa. Nulla ha potuto, però, contro la superiorità della MCL39, e si è visto sfilare dall'australiano al 14esimo giro.
Dopo poco anche Lando Norris si è trovato negli specchietti della monoposto numero 1, sebbene ci ha messo qualche giro in più a passarlo, senza troppi complimenti. Piastri ha ringraziato delle continue scaramucce, guadagnando 8 secondi sui rivali. Nel centro del gruppo, Hadjar, Antonelli, Sainz e altri con gomma media hanno eseguito le prime soste. Al giro 29, Oliver Bearman è stato costretto a fermare la sua monoposto a bordo pista, innescando una Virtual Safety Car che ha aiutato chi doveva ancora fermarsi; nei vari cambi è stato Russell a guadagnarci, trovandosi davanti sia a Antonelli che a Verstappen, e anche Lewis Hamilton ha guadagnato secondi preziosi. Poco dopo di lui si sono ritirati anche Bortoleto e Lawson.
Nella seconda parte della gara sono stati i Ferraristi a tenere banco, sebbene per i motivi sbagliati: il numeroo 44, infatti, chiedeva al muretto uno swap, avendo lui gomme medie contro le dure di Leclerc. Gli ingegneri ci hanno messo qualche giro di troppo, e dopo l'inversione lui non aveva abbastanza ritmo per scappare via. Sono arrivate così le parole al vitriolo di Leclerc e la tensione tra i due, dettata da una comunicazione poco chiara, culminata con Hamilton chiamato a cedere ancora la posizione al compagno di squadra. Lotta interessantissima, se non fosse che era per la settima e ottava posizione.
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