Il fine settimana di Imola è stato alquanto intenso in pista, a tratti probabilmente anche troppo intenso per la FIA, incapace di avere sempre tutto controllo...
I commissari di gara sono stati protagonisti - negativamente parlando - con le proprie decisioni. Gli episodi ad aver attirato maggiormente l'attenzione sono stati il tempo sottratto a Bearman in Q1 e la Safety Car fin troppo tardiva nella Feature Race della Formula 2.
Il primo evento in questione rappresenta una vera e propria ingiustizia, dato che l'inglese aveva tagliato il traguardo attimi prima che venisse emanata la bandiera rossa, ovvero l'interruzione della sessione.
Eppure, i giudici della Federazione non hanno ammesso il suo ultimo giro, che sarebbe stato abbastanza per avanzare alla seconda sessione di qualifiche.
La loro decisione si è basata su un ritardo nei loro sistemi di comunicazione, che il pilota della Haas non avrebbe dovuto assolutamente pagare caro.

Per quanto concerne la corsa di domenica della categoria propedeutica, invece, Rafael Villagomez è uscito dalla sua monoposto - transitando a pochi metri dalla pista - dopo un incidente, quando la FIA non aveva ancora segnalato l'ingresso di una Safety Car.
Fortunatamente è andato tutto per il meglio, però questa mancanza di tempismo avrebbe potuto portare ad un tragico impatto con un'altra monoposto, qualora un pilota avesse commesso un errore in quella zona.
Dulcis in fundo bisogna ricordare la confusa partenza della Porsche Supercup, che ha visto sei vetture coinvolte ed una bandiera rossa arrivata fin troppo tardi.
Insomma, che si sia trattato di un ritardo tecnico oppure semplicemente decisionale, l'operato della Federazione Internazionale dell'Automobile non può passare inosservato.
Urgono dei miglioramenti al più presto, perché sono troppe le vicende passate inosservate nel recente passato e pochi i progressi compiuti. Anzi, probabilmente sono stati fatti dei passi indietro...
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