Quando sei un pilota di Formula 1, le sfide non si limitano alla velocità. Devi puntare a essere il migliore, mantenere prestazioni costanti, dimostrare il tuo valore e, soprattutto, restare concentrato. Ma ciò può spesso venire meno, a causa dello sconforto. Incidenti, problemi tecnici, strategie sbagliate: le difficoltà sono tante, e restare lucidi non è semplice.
Ora immaginatevi di essere un rookie, proiettato sulla griglia più competitiva del Motorsport, a lottare con i migliori piloti al mondo. Tutto inizia alla grande, poi qualcosa si incrina: è parte del gioco, fa parte dell'insidioso mondo della F1. Andrea Kimi Antonelli lo sa molto bene: in questa tripletta d'appuntamenti, il giovane talento bolognese non ha raccolto punti, incassando due pesanti ritiri.
Nella sua amata Imola, Kimi arriva con un grande sorriso in volto. La sua prima gara di casa in veste di pilota di F1: un emozione incredibile, intrecciata al desiderio profondo di fare bene davanti al suo pubblico. Sin dal venerdì, il tifo dagli spalti è travolgente: migliaia di gente lo acclamano, vogliono fargli sentire la propria vicinanza.
La domenica, è una bolgia: nella driver parade, Kimi percorre l’intera pista su una Mercedes guidata dal suo amato papà. Sulle sue spalle, il tricolore che lo avvolge. E poi il pubblico, che risponde calorosamente al suo saluto. Tutto è pronto per dar inizio alla gara, dove gli scenari, si riveleranno disastrosi. Kimi infatti, si ritrova costretto a parcheggiare la sua W16 in mezzo alla pista. La delusione è grande, ciò che ne sussegue è anche peggio.
Anche Monaco si rivelerà una pista nemica, complice una strategia assente e tardiva. Antonelli si ritrova fuori dalla zona punti ancora una volta: ma non c’è tempo per rimuginare sull’accaduto, bisogna volare in Spagna, pista dove si prevedono grosse novità.
Ma di nuovo, c’è solo il caldo afoso di Montmelò: le forze in campo non cambiano, e la Mercedes si ritrova ad inseguire. Anche qui, sul più bello, Kimi deve lasciare la pista. Una fumata proveniente dal posteriore della sua vettura lo costringe a ritirarsi. Un altro zero, ormai fedele compagno di queste tre gare. Ci vuole un attimo per perdere la concentrazione, e lasciarsi andare allo sconforto: ma sai Kimi, anche i più grandi hanno vissuto momenti simili.
Trovatemi un pilota che, nella sua carriera, non abbia mai affrontato nulla di simile nella sua stagione d'esordio. Per i veterani basterà ritornare al 1991, quando un certo Michael Schumacher debuttava in F1 con la Benetton. I risultati ottenuti dal giovane tedesco furono entusiasmanti, ma le sventure fecero da capolino in diverse occasioni. Un esempio è il GP Gran Bretagna, quando un guasto alla frizione lo costrinse al ritiro.
Passando al 2007, anche la prima stagione di Lewis Hamilton non fu del tutto rosea. Dopo un bell'inizio, il pilota inglese fu circondato dalla sfortuna: nel GP Europa fu autore di una foratura che lo costrinse a partire dalle retrovie, e rimanere lontano dai vertici. Per non parlare del GP Turchia e della Cina dove delle forature sancirono la fine del sogno irridato, vinto in volata da Kimi Räikkönen.
E che dire dell'esordio di Max Verstappen nel 2015: l'olandese si dimostrò sin da subito veloce: ma tra incidenti - come quello avvenuto nel GP Monaco - e i vari problemi tecnici avuti in altre tappe, la sua stagione fu costellata da alti e bassi.
Sappiamo bene cosa è successo in queste tre grandi storie: tre semplici ragazzi, divenuti grandi Campioni del Mondo. Gli errori, fanno solo parte del viaggio.
Dunque, caro Kimi, l'importante è non abbattersi. Alla tua prima stagione hai 48 punti in tasca, e una splendida pole position (nella Sprint Qualifyng) ottenuta sulle strade di Miami. Le difficoltà fanno parte del gioco, il riposo per metabolizzare quanto è accaduto in queste tre settimane, è lecito. All'orizzonte c'è il Canada, e lì, più che mai, urge il riscatto.
Serve pazienza, determinazione e un pizzico di fortuna. Ma soprattutto bisogna continuare a crederci, anche quando i numeri non sorridono. Kimi, il futuro è dalla tua parte. E per chi ha la velocità nel sangue, abbattersi non è consentito.
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