Alonso non molla: strategia perfetta, fame da rookie e «fattore C» in Austria
01/07/2025 07:00:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Non si può dare per finito uno come Fernando Alonso. Neanche dopo un weekend complicato, né alla soglia dei 44 anni. Lo spagnolo dell’Aston Martin lo ha dimostrato ancora una volta al Red Bull Ring, chiudendo il Gran Premio d’Austria in settima posizione dopo una gara tutta d’intelligenza, gestione e grinta. A fare la differenza, oltre al talento, è stata la scelta strategica azzeccata da parte del team britannico: un’audace sosta unica che ha permesso all’asturiano di massimizzare il potenziale di una vettura non certo al top della forma.

Partito undicesimo dopo una qualifica tutto sommato solida, Alonso ha allungato il primo stint su gomma media per poi passare alle dure, gestendo con maestria sia il degrado che gli attacchi avversari, in particolare quello dell’agguerrito Gabriel Bortoleto su Sauber. Proprio in quel momento, il due volte campione del mondo ha sfoderato tutta la sua esperienza:

“Dopo essere partito P11, sono davvero contento di aver chiuso P7 oggi in Austria. La nostra strategia a una sosta ha funzionato alla grande. Stamattina avevo dei dubbi a causa del caldo, ma alla fine ha pagato e il team ha preso la decisione giusta.”

Alonso ha spiegato come il DRS sia stato fondamentale nel corso della gara, ma ha anche ammesso di aver beneficiato di un pizzico di fortuna nel finale:

“Sono riuscito a usare il DRS per tutta la gara e sono stato un po’ fortunato negli ultimi giri – un giro in più sarebbe stato troppo. È bello chiudere un weekend difficile con un risultato positivo, e la fame del team è evidente. Portiamo questo slancio a Silverstone settimana prossima.”

L’episodio più spettacolare è arrivato proprio negli ultimi chilometri, quando Bortoleto sembrava avere la meglio. Ma Alonso, con la solita furbizia, ha approfittato del doppiaggio di Lando Norris per confondere l’avversario e tagliare il traguardo davanti:

“Alla fine Gabriel era molto più veloce. Pensavo onestamente di non riuscire a difendermi, ma per fortuna Lando [Norris] è arrivato al momento giusto, con le bandiere blu. Dopo il suo sorpasso, il giro successivo è stato quello della bandiera a scacchi, perché siamo stati doppiati. È stata la combinazione perfetta – una gara fortunata per chiudere P7, ad essere onesto.”

Una fame che non si spegne mai

Quello visto in Austria è l’Alonso che non si rassegna all’anagrafe, che trova nelle difficoltà la scintilla per rilanciarsi, e che sfrutta ogni occasione per ribadire che in pista c’è ancora e lotta con chi ha la metà dei suoi anni. La scelta strategica dell’Aston Martin, guidata dal direttore tecnico Dan Fallows, ha messo in evidenza l’ambizione di un team che, pur non avendo ancora trovato continuità nei risultati, continua a credere nella sua punta di diamante.

Secondo dati Pirelli, la strategia a una sosta era al limite per durata e degrado gomme: chi l’ha portata a termine – come Alonso – lo ha fatto con estrema attenzione nella gestione dei tempi e del traffico.

In un campionato dominato dalla superiorità McLaren e dalle incertezze Red Bull, un settimo posto può sembrare poco. Ma per chi, come Fernando, vive di opportunità e dettagli, è un segnale chiaro: non è ancora il momento di metterlo in un angolo. Silverstone lo aspetta, e la sua fame non si è mai placata.

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