Terza doppietta di fila, Austria, Gran Bretagna e Belgio, per consolidare un dominio che era già ben chiaro da inizio stagione, ma soprattutto per ipotecare il Mondiale Costruttori con largo anticipo avendo in mente un piano ben preciso.
Con ben 268 punti di vantaggio sulla Ferrari dopo appena tredici gare, la McLaren si trova in una posizione talmente solida da potersi adesso permettere quello che in tanti ritenevano l'unico problema il team di Woking: lasciare i propri piloti liberi di lottare per il mondiale piloti.
Una condizione che nel passato, neanche tanto remoto, ha spesso generato frizioni interne, caos e una quantità ingente di punti persi (ricordiamo Alonso-Hamilton nel 2007), ma che in questa stagione la McLaren e i suoi piloti stanno gestendo con grande intelligenza e un certo rigore. Al netto dell'episodio in Canada, con il ritiro di Norris in seguito al contatto con Piastri, la convivenza tra i due piloti è finora esemplare, si stanno spingendo reciprocamente a un livello di performance elevatissimo, regalando un po' di spettacolo a un Campionato che altrimenti sarebbe già finito a metà stagione.
A Spa, dopo le vittorie consecutive di Norris in Austria e Gran Bretagna, è stato Piastri a riprendersi la scena: ha superato magistralmente Norris al via e ha poi controllato la corsa con la freddezza di un veterano, contrariamente al compagno che ha commesso più di una sbavatura nel tentativo di recuperare. La sensazione è che entrambi potranno vincere ogni weekend, e che per il Mondiale Piloti sarà una lotta serrata fino alla fine.
“C'è pochissima differenza tra i nostri due piloti, e questo perché entrambi stanno gareggiando ad altissimi livelli. Alla McLaren siamo fortunati ad avere due piloti che meritano di lottare per il Campionato del Mondo. Penso che la differenza sarà determinata dall'accuratezza, dalla precisione e dalla qualità dell'esecuzione. A Silverstone abbiamo visto che un problema per Oscar durante la ripartenza con la Safety Car, e la conseguente penalità gli sono costati la gara. E qui abbiamo visto che in qualche modo era legato alle caratteristiche del circuito. Noi come squadra cercheremo di assicurarci che, dal punto di vista dell'affidabilità e del funzionamento, saremo il più possibile all'altezza, in modo che siano i piloti a decidere il loro destino per il Campionato del Mondo Piloti.”
Così ha commentato, con estrema chiarezza, Andrea Stella al termine del GP del Belgio. Il team principal della McLaren è il CEO Zack Brown, hanno saputo creare un ambiente competitivo ma ordinato (almeno fino ad ora), dove l’esito finale sarà da ora in poi affidato ai due piloti, e premierà probabilmente non solo il più veloce ma, seguendo le uniche future indicazioni della squadra, anche il più preciso, costante ed efficace.
Se per un attimo torniamo a marzo di quest'anno, ai proclami Ferrari conditi da tanto ottimismo per una lineup che forse è realmente la più forte in griglia, la condizione attuale della McLaren è quella sognata, e poi invidiata, da tutti Tifosi del Cavallino, qualcosa che non abbiamo potuto vedere neanche ai tempi di Schumacher, qualcosa che neanche la Red Bull è riuscita a mettere in scena nel suo periodo dominante affidato al solo Verstappen, uno "spettacolo" che negli ultimi 25 anni è "riuscito" solo alla Mercedes con Rosberg-Hamilton e che in precedenza era stato appannaggio ancora una volta della McLaren con la coppia Senna-Prost.
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