L’assetto da bagnato non esiste più
Nel 2025 si parla ancora di differenze tra assetto d'asciutto e da bagnato. I team non utilizzano set-up da bagnato già da tempo, ma ciononostante, a volte, decidono di modificare delle regolazioni dopo le qualifiche e scattare dalla pit lane. Perché?

17/08/2025 17:15:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Negli scorsi appuntamenti, specie in quello del Belgio, dove abbiamo avuto differenti condizioni meteorologiche tra qualifiche e parte iniziale di gara, abbiamo avuto diversi piloti che hanno sfruttato il fatto di non essersi qualificati benissimo, per effettuare qualche modifica di set-up per mettersi in condizioni migliori in vista della gara. Regolazioni permesse da regolamento, a patto che si accetti di scattare poi dalla pit lane.

Attendendosi pioggia per la gara, con il maltempo che aveva portato acqua sulla pista sin dalle prime ore del mattino, ben quattro team avevano deciso di modificare l’assetto meccanico (sospensioni, barra antirollio, altezze da terra) delle loro vetture: abbiamo avuto la Williams che è intervenuta sull’auto di Sainz, la Ferrari sulla SF-25 di Hamilton, la Mercedes sulla monoposto di Antonelli e l’Aston Martin sulla AMR-25 di Alonso.

Differenze irrisorie tra asciutto e bagnato. Allora perché cambiare?

Purtroppo però siamo qui a sottolineare una cosa molto importante. I meccanici che si sono occupati di queste vetture non sono intervenuti sull’assetto per adeguarle alle condizioni da bagnato. L’assetto da bagnato non esiste più. Le differenze di set-up tra le condizioni di pioggia e asciutto erano già irrisorie nel prima dell’introduzione dei regolamenti 2022. Con l’avvento delle auto ad effetto suolo, queste differenze si sono maggiormente ridotte. L’unica cosa che può essere fatta in direzione del bagnato è preferire l’utilizzo delle ali più cariche rispetto a quelle utilizzate in qualifica, ma niente di più.

GP Belgio 2025, Ferrari

Perché cambiare allora? Semplice. L’auto, una volta terminata la Q3 entra in regime di parco chiuso. Di conseguenza, le prestazioni che le vetture riescono ad offrire tra sabato e domenica, sono un compromesso tra il riuscire ad avere una monoposto che risulti competitiva sia nel giro veloce, con serbatoio scarico, che nel passo gara con tanto carburante a bordo.

Quando qualcuno decide di scattare dalla pit lane è perché, non essendo riuscito a massimizzare la performance al sabato, sceglie quantomeno di impostare la vettura solamente sulla gara così da avere più chance di rimontare rispetto agli avversari. Una pratica che, se prestate attenzione, è possibile riscontrare anche in alcuni weekend in cui sono previsti clima asciutto e precipitazioni nulle.


Foto: Ferrari

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