Dal rischio di perdere una gamba al ritorno in pista: la favola di Francesco Cigarini
01/10/2025 09:20:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Francesco Cigarini è stato un meccatronico della Ferrari per ben 22 anni, dal 1999 al 2021.

Nel corso della propria carriera a Maranello ha dovuto affrontare dei momenti complicati non solo per la squadra, ma anche in prima persona.

L'ostacolo più difficile da superare in assoluto è stato, senza dubbio, l'incidente avuto durante un pit stop al GP del Bahrain del 2018.

Un incidente che avrebbe potuto stravolgere la sua vita - oltre alla sua possibilità di continuare a lavorare in Rosso - in maniera definitiva. Eppure, così non è stato.

Il racconto di Cigarini

Questo il ricordo di Cigarini"Innanzitutto ho visto dei commenti su qualche video, e ci tengo a specificare che non è stata colpa mia: quella posizione la tenevo da 10 anni, quindi io mi fidavo del meccanismo, del sistema [del pit stop, ndr]. Sistema che è stato implementato con qualcosa che probabilmente in quel momento non ha funzionato come doveva funzionare, quindi ha dato modo di sganciare il jack posteriore dal pilota e lui inconsapevole ha mollato la frizione.

"Mi ricordo che ho visto scendere la macchina, girare la ruota e ho provato ad uscire... Però, appena ho visto andare giù la macchina, poi è diventato tutto buio. Mi sono rialzato e ho visto la gamba spezzata. Lì è stato uno shock. Poi ho tolto il casco e gli auricolari, perché era disturbante tutto quello che avevo intorno, e da lì è partita una nuova sfida: c'era da recuperare.

"Ho accettato l'infortunio non sapendo bene quali potessero essere le conseguenze, perché durante la mia guarigione la dottoressa a un certo punto mi ha detto 'ok, da adesso in poi abbiamo scongiurato il pericolo di amputazione della gamba'. Io non lo sapevo, ho detto 'come?' E mi ha spiegato che è facile che in queste cose il corpo non riconosca più la gamba come estensione e non le dia più i nutrienti, lasciandola quindi andare. Sentirlo è stato uno shock, però è stato buono che me l'abbia detto dopo [che il rischio di amputazione era stato scongiurato, ndr]. 

"La sfida era cercare di tornare in pista, perché non volevo che l'ultima immagine mia con la pista Ferrari fosse da sdraiato. Volevo anche far vedere quali sono i valori Ferrari e quanto uno si impegna per essere degno di essere un uomo Ferrari. Il mio obiettivo era far vedere, sia alle persone che all'interno della Ferrari - ai colleghi e a chi mi comandava - sia alla mia famiglia che la sfida era accettata e che dovevo essere il più ambizioso possibile per poter tornare in pieno. Questo era l'obiettivo.

"Dovevo essere orgoglioso di me e dovevo far vedere che io ero un uomo Ferrari, un uomo che accetta la sfida. Durante il recupero, al secondo o terzo mese mi ricordo, il dottore che mi seguiva mi ha detto che la tibia non si stava unendo e il perone sì. Ha dovuto operarmi per sistemare questa cosa, quindi sono ritornato indietro, sono 'retrocesso' nella riabilitazione, e quindi mi ha preso ancora del tempo", ha chiosato Cigarini.

Dopo circa 10 mesi, il ritorno in pista è avvenuto con successo nei test invernali della stagione 2019.

N.B. Si ringrazia Francesco Cigarini per la cordialità e la disponibilità mostrate nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è consentita previa citazione dell’autore (Fabrizio Parascandolo) e della fonte Formula1.it con il link al contenuto originale.

 

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