Quanta pressione si sente in Ferrari? La risposta di uno storico meccatronico
30/09/2025 18:30:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Francesco Cigarini ha lavorato per 22 anni in Ferrari, ricoprendo il ruolo di meccatronico.

Lavorando per la Scuderia, ha avuto la possibilità di conoscere tanti piloti: da Schumacher Leclerc, passando per BarrichelloRaikkonenMassaAlonso, Vettel Sainz.

Inoltre, indossando la tuta Rossa, ha incarnato perfettamente i valori del "Essere Ferrari", ovvero il motto della squadra.

"Essere Ferrari", però, significa anche essere sottoposto a un'enorme pressione; sia da parte dei media che dei Tifosi.

Le parole di Cigarini

Ecco le sue dichiarazioni a riguardo: "Psicologicamente sapevo di questa cosa, ma ero supportato da una grande passione e dalla voglia di far bene.

"Io dicevo a me stesso 'fai il massimo di quello che puoi nel momento in cui sei, perché la vita è una questione di alti e bassi, per non recriminarti il fatto che non hai dato quello che potevi dare'.

"La pressione c'era, certo, ma ce la mettevamo addosso noi ragazzi di quel tempo, noi stessi. Ognuno sapeva che doveva dare il meglio per poter far funzionare tutto il meccanismo.

"[La pressione, ndr] L'ho subita maggiormente quando ho dovuto lavorare per la prima volta con Michael [Schumacher, ndr]. Sapevo che aveva la vista a 360 gradi e guardava qualsiasi cosa.

"Io da nuovo, entravo in pista e volevo essere degno di 'Essere Ferrari' [diventato motto del team negli ultimi anni, ndr] e di lavorare con un campione del mondo. Un suo giudizio negativo avrebbe fatto crollare tutto il castello.

"Da lì sentivo più la pressione. Poi conoscendolo, sempre mantenedo alta la concentrazione, la pressione la gestisci quando capisci che lui sa che fai parte della squadra, che sei entrato nel meccanismo.

"All'inizio è sempre un po' dura, perché oltre a voler essere accettato da ingegneri e colleghi - come persona in gamba, una persona che può dare qualcosa in più a livello di lavoro in pista - dovevi essere accettato anche da Michael, da Rubens [Barrichello, ndr], da Badoer.

"Con Michael avevo questa cosa perché era campione del mondo, però la concentrazione era alta in tutti i casi, perché te la facevano tenere alta. Non potevi mai abbassare la guardia", ha concluso Cigarini.

N.B. Si ringrazia Francesco Cigarini per la cordialità e la disponibilità mostrate nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è consentita previa citazione dell’autore (Fabrizio Parascandolo) e della fonte Formula1.it con il link al contenuto originale.

 

Leggi l'intervista integrale: ESCLUSIVA - Intervista a Francesco Cigarini: una vita di «Essere Ferrari»

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Foto copertina www.ferrari.com


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