Il rientro dalle vacanza, dopo tre settimana di sosta, per la Ferrari si è rivelato tutt'altro che positivo. Il GP d'Olanda, infatti, ha riportato tutti i team alla consueta routine dopo aver permesso a tutti di recuperare le energie per affrontare le ultime dieci gare della stagione e riordinare le idee e il lavoro per i mesi a venire. Una routine che, oltre alla normale attività ha riportato alla luce anche i consueti problemi, con cui la Ferrari è tornata a confrontarsi sin dai primi chilometri in riva al Mare del Nord: già dalle FP1, i piloti della Rossa hanno enromemente faticato e con la SF-25, con il suo comportamento e con il suo essere poco a suo agio sul tracciato a nord di Amsterdam, dove mai è risultata capace di lottare per le posizioni importanti. Un trend confermato anche al termine della qualifica olandese, dove la Scuderia è risultata essere la quinta forza in campo, dietro sia a Red Bull e McLaren (ma era ampiamente in conto) ma anche a VCARB e Mercedes.
Leclerc e Hamilton, dati alla mano, non sono riusciti ad andare oltre una mediocre sesta e settima piazza, concludendo una qualifica deludente sia per lo score (anche in ottica gara) e sia, se non soprattutto, per l'assenza di segnali di crescita da parte della vettura che, con l'introduzione della sospensione posteriore, avrebbe dovuto via via risolvere i problemi palesati durante la stagione e, come minimo, rivelarsi costantemente la seconda forza in campo. Un passo falso che, nel post qualifica, è stato analizzato da Fréd Vasseur, team principal del Cavallino, secondo cui questo score negativo ascrivibile in gran parte alla realtà legata alla pista e al lavoro del team e non ai mali della vettura.
Una debacle, nei fatti, di cui ha parlato anche Leo Turrini nel suo blog "Profondo Rosso", non nascondendo la delusione nel vedere la Scuderia disattendere le poco esaltanti aspettative e finire dietro persino al team VCARB, ex Minardi. Un quadro poco positivo che porta a riflettere sulle scelte, in tempi recenti, compiute dalla dirigenza...
"Narra la leggenda che trent’anni fa, dopo le qualifiche di un Gp chiuse dalla Ferrari alle spalle di una scuderia romagnola. Gianni Agnelli telefonò a Montezemolo per dirgli: la F1 non deve poi esseve tanto complicata se il concessionavio Fiat di Faenza fa meglio di noi! [...] Ci risiamo. Come sappiamo in Olanda [...] davanti alle Rosse si è infilata, anche la macchina confezionata a Faenza. Non si chiama più Minardi, ma lì stiamo: fa effetto trovare al quarto posto Hadjar. Pilota di qualità, per carità: ma la Ferrari è stata al di sotto delle pur non esaltanti aspettative. [...] Della rinascita Ferrari speriamo di parlarne a Monza. I vertici di Maranello hanno deciso di puntare su Vasseur e hanno motivato la scelta. [...] il presente fin qui, è deludente. Voglio dire, Vasseur NON è stato confermato per i risultati, che non ci sono. Evidentemente chi comanda si fida in prospettiva futura. Vedremo nel 2026...".
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Foto copertina media.ferrari.com