Ferrari, l'ex pilota è certo: «Hamilton avrà poco tempo per provare a vincere»
12/10/2025 12:30:00 Tempo di lettura: 3 minuti

L'arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari, unito alla crescita del team di Maranello della passata stagione, aveva creato grandi attese sul 2025 della Scuderia e sulle sue possibilità di tornare, dopo anni difficili, a lottare per i titoli Piloti e costruttori. Il tutto è stato reso ancor più suggestivo dalla possibilità che, con la tuta rossa, Sir Lewis potesse conquistare l'ottavo titolo iridato, entrando definitivamente nella leggenda con il team più iconico al mondo. Delle speranze che, purtroppo, le realtà ha smentito, sia a causa di una Ferrari che si è mostrata impreparata, con una SF-25 che sembra la brutta copia del modello precedente, e lo stesso Lewis bloccato da grossi problemi di adattamento alla Rossa, mostrando prestazioni non all'altezza del suo valore.

Un calvario

Insomma, quella che doveva essere una annata trionfale si è presto trasformata in un calvario per la Ferrari e per l'ex pilota Mercedes, che sta vivendo, numeri alla mano, il peggior mondiale della carriera. Dopo il GP di Singapore, di fatto, Lewis Hamilton ha raggiunto Didier Pironi nella statistica che lo vede a secco di podi dopo 18 gare da pilota Ferrari. E per la prima volta a secco di podi, in carriera, dopo 18 gare. L'unico lampo del sette volte iridato è stato quello della vittoria (e pole position) nella Sprint Race in Cina. In gara, invece, "The Hammer" mai è andato oltre a tre quarti posti come miglior risultato finale, conquistati a Imola, Austria e Silverstone. Un quadro negativo di cui, ad Escapist Magazine –ha parlato l'ex pilota di F1, Riccardo Patrese, secondo cui Hamilton avrà ancora due anni per tentare di vincere l’ottavo titolo in carriera.

Parla Patrese

“Lewis può fare ciò che vuole, ma credo che voglia concludere la carriera con buoni risultati e l’ottavo titolo. L’anno prossimo con nuovi regolamenti e una nuova auto si potrà giocare le sue carte, a quel punto credo che si darà ancora un anno, poi dirà addio. Se fossi in lui, cercherei fino all’ultimo di tornare a ottenere migliori risultati. Spero che con la sua esperienza possa dare consigli su come organizzare meglio il team. Lo spero perché sono italiano e ho un figlio che corre con la Ferrari, sono legato alla Ferrari. Non sono mai stato un pilota Ferrari, ma sono un po’ un tifoso, quindi spero che trovino una soluzione”.

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Foto copertina www.ferrari.com


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