George Russell è cresciuto sotto l'egida della Mercedes: scovato a 14 anni, l'inglese si è poi distinto tra i kart e le formule minori, conquistando anche i campionati di GP3 e Formula 2. C'erano le premesse perfette per un carriera stellare, eppure gli astri non si sono ancora allineati. Prima è approdato in una Williams senza fondi e senza tecnica, dalla quale era difficile estrarre performance; nonostante certi colpi di manico, che mostravano la qualità del giovane, i primi punti sono arrivati dopo un anno.
E approdato poi in Mercedes con la promessa di successi e vittorie nel 2022, ma la casa della Stella ha perso la bussola con il nuovo ciclo tecnico, e ancora una volta non bastava il meglio del suo talento per remare contro le difficoltà delle monoposto. In questo 2025 sta facendo un anno magistrale, riuscendo a conquistare sempre il massimo dei punti disponibili senza strafare, ma il quartier generale si è attardato con il rinnovo. Si dice che sia stato solo una questione di dettagli, tra stipendio e ore di sponsor, ma dietro traspare l'ombra di un problema più grande.

Il nodo principale ha il nome di Toto Wolff, che è al contempo manager e capo di George Russell. Una persona che da un lato vuole il bene del suo cliente ma che dall'altro deve guardare al futuro della squadra. Una persona che non si farebbe problemi a mandarlo via per firmare con Max Verstappen, senza dare a lui l'occasione di guardarsi intorno. Perché questi sono gli affari, questa è la Formula 1.
"C'erano parecchi dubbi sul fatto che stavamo prendendo un 18enne al posto di Hamilton, ma sapevo che non stavamo correndo un rischio enorme: avevamo George. Lui è sempre stato sottovalutato in questi anni, anche perché è abbastanza schivo. Se poi il tuo compagno di squadra è Lewis Hamilton non hai molti occhi addosso", ha detto Wolff in una recente intervista, incentrando poi tutto il discorso su Antonelli, come se Russell fosse un giocattolo ormai vecchio. Frasi abbastanza vuote da parte di chi ci ha messo mesi per cercare una soluzione.
E forse anche Russell sa che l'ambiente inizia ad essere un po'stretto, che qualcosa stona in una macchina all'apparenza perfetta. Altrimenti, perché accettare una formula 1+1? Stando ai rumours, ci sarebbe dietro un bonus milionario, ma fino a quanto i soldi possono coprire l'incertezza del futuro, nel team favorito con il nuovo ciclo tecnico, se già non c'è il desiderio di guardarsi altrove? E Wolff lo sa bene di avere in mano un'arma a doppio taglio dopo l'ultimo contratto simile, ovvero quello di Lewis Hamilton, ma forse il tempismo sarà congeniale per entrambi.
Leggi anche: Verstappen non spaventa la McLaren, Stella: «Vittoria possibile senza Leclerc»
Leggi anche: Verstappen cannibale ad Austin, Ferrari reagisce. Crisi McLaren: le pagelle del GP