È un Norris perfetto e chirurgico quello visto finora a Città del Messico, capace di prendersi la pole position davanti alle due Ferrari. Solo quinto Max Verstappen e addirittura ottavo Oscar Piastri, mai a suo agio sin dal venerdì. Occhi puntati anche sulla Mercedes che questa volta può contare su due punte in grado di dare fastidio a chi le sta davanti.
Chi si merita gli applausi è in primis Lando Norris - autentico dominatore del sabato messicano - che ha ritrovato una pole che gli mancava addirittura da prima della pausa estiva, precisamente da Spa. Il britannico non ha fatto altro che confermare le ottime sensazioni percepite sin dal primo giro del venerdì, facendo una netta differenza non solo sulla concorrenza ma anche e soprattutto sul compagno di squadra.
Ora l'occasione per Norris è gigantesca, non solo per via delle posizioni dalle quali partiranno i due rivali, ma anche per il passo gara magistrale mostrato durante le FP2: il numero 4, infatti, ha effettuato un long run con gomma soft girando costantemente sul piede del 21; tanto basta non per vincere, ma per demolire tutti qualora dovesse mantenere la testa dopo curva 1 con il conseguente vantaggio di poter guidare in aria pulita, aspetto ancor più fondamentale del solito visti gli oltre 2000 metri di altitudine dell'Hermanos Rodriguez.
Sensazioni e risultato totalmente opposto per l'altra McLaren di Oscar Piastri: solo ottava casella - diventerà settima per via delle 5 posizioni inflitte a Carlos Sainz - per l'attuale leader della classifica, il quale non è riuscito a trovare le contromisure alle difficoltà riscontrate su un tracciato povero di grip come quello di Città del Messico. Al termine della giornata l'australiano paga mezzo secondo dal compagno, quasi una vera e propria certificazione di crisi vera per un pilota che non vede la prima fila da Zandvoort.
Nemmeno il passo gara rincuora Piastri che nelle simulazioni pagava un delta di addirittura un secondo rispetto a chi oggi partirà dalla pole position. In casa McLaren dovranno comunque trovare un modo per agevolare la rimonta del nativo di Melbourne che, qualora non dovesse andare oltre la quinta posizione con la contemporanea vittoria di Norris, rischia di perdere anche la leadership del Mondiale e subire un ulteriore contraccolpo psicologico non indifferente.

Non sorride nemmeno il terzo candidato al titolo, vale a dire Max Verstappen che sul più bello è stato tradito dalla sua RB21, incapace di tenere il passo della "gemella" papaya nonostante gli upgrade (fondo e brake duct) introdotti questo fine settimana. Stavolta nemmeno le modifiche al setup hanno migliorato il comportamento della vettura che - come più volte sottolineato dal quattro volte Campione del Mondo - paga lo scivolamento e il conseguente overheating delle gomme, figli della mancanza di grip e della difficoltà a generare carico aerodinamico.
Nonostante la terza fila e la comunque lunga strada che porta alla prima curva, le quattro scie che potrà sfruttare in partenza appaiono più un ostacolo che un vantaggio, soprattutto alla luce del fatto che uno zero andrebbe di fatto a vanificare in maniera pressochè definitiva l'incredibile rimonta cominciata in quel di Monza.
Da qui alla fine potrebbero essere arbitri involontari della corsa al titolo, favorendo o meno i contententi. Stiamo parlando di Ferrari e Mercedes (in lotta tra loro per la medaglia d'argento nei Costruttori) che a seconda della conformazione dei tracciati rimanenti potranno a turno trovarsi nelle condizioni di togliere punti al duo McLaren e a Verstappen.
Chi lo ha già fatto in quel di Singapore è il team di Toto Wolff che con Russell e Antonelli partirà rispettivamente quarto e sesto. Da sottolineare in particolare la performance del rookie italiano che ancora una volta su una pista a lui sconosciuta si è piazzato a soli 86 millesimi dal compagno più esperto, a dimostrazione dell'ottima preparazione svolta al simulatore prima e e durante i turni di libere poi. Nonostante un Q1 superato per il rotto della cuffia (15° tempo) e un Q2 discreto, il classe 2006 nell'ultima fase di qualifica è riuscito a ritrovare il ritmo delle FP.

Il ruolo di outsider in Messico sembra però averlo la Ferrari che, grazie ad un'esecuzione praticamente perfetta, per la prima volta in stagione piazza entrambi i piloti nelle prime tre posizioni. Se per Leclerc - l'unico oltre a Norris ad aver salvato un set di soft da sfruttare magari allo stacco frizione - si tratta di una conferma dopo l'ottima prova di Austin, Hamilton è invece riuscito finalmente a concretizzare il feeling crescente con la SF-25, piazzandosi a meno di un decimo dal monegasco e mettendosi forse nella miglior posizione possibile che allo start gli consentirà di sfruttare una preziosissima doppia scia.

Da vedere se la squadra di Maranello deciderà di far leva sulle due punte per provare a sorprendere Norris, anche se la gara si preannuncia comunque in salita per il Cavallino viste le alte temperature che metteranno a dura prova il sistema di cooling delle due Rosse, chiamate - salvo sorprese - a fare ancora una volta i conti con una dose massiccia di lift and coast durante 71 giri nei quali come sette giorni fa prevarrà la gestione, dal momento che le squadre cercheranno di evitare a tutti i costi l'utilizzo della hard.
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