Yas Marina porta alla mente sempre dei ricordi particolarmente significativi alla mente. Specie se si tratta di circostanze in cui la tappa è stata teatro di uno scontro iridato giocato fino all’ultima curva. Quando pensi ad Abu Dhabi e a tre piloti in lotta per il mondiale è quasi praticamente impossibile che non torni alla mente il 2010.
E non è un caso che torni alla mente proprio quell’edizione. Riflettendoci bene, tra quel GP e l’attuale situazione piloti ci sono tantissime analogie. All’epoca avevamo tre piloti in corsa. 2 appartenenti alla Red Bull e 1 alla Ferrari. Ora, 2 guidano per la McLaren e l’altro per il team di Milton Keynes.
I tre erano divisi da 15 punti, mentre in questa circostanza, Norris, Verstappen e Piastri arriveranno a Yas Marina racchiusi in un gap di 16 punti. Allora, nelle fasi finali del mondiale non si faceva altro che parlare di Alonso e Webber. Vettel, in quel momento storico, nonostante avesse vinto quattro gare e arrivasse ad Abu Dhabi da vincitore del GP del Brasile, non era visto come una grande minaccia.
Sula griglia di partenza dell’ultimo evento stagionale Alonso era in testa con 246 punti, seguiva Webber con 238 e infine Vettel con 231.
Così, la Ferrari fece il grandissimo errore di non preoccuparsi minimamente della posizione del tedesco e impostò la gara su Mark Webber. Un errore che pagò a carissimo prezzo. Fernando ricopiò la strategia dell’australiano restando bloccato nel traffico (di Petrov). Riuscì a chiudere il GP davanti a Webber, ma in settima posizione. Vettel, lasciato completamente solo, ebbe l’occasione di terminare la gara al comando. Un’opportunità che non si lasciò sfuggire conquistando il suo primo titolo mondiale.

Il fallimento della Ferrari dovrebbe servire da monito sia a Norris, ma anche a Verstappen. In quell’occasione la Red Bull capitalizzò il fatto di avere due punte e trasse in inganno il team di Maranello. Ora Max è da solo e dovrà cercare di fare la sua gara senza concentrarsi su nessuno dei due sfidanti in particolare (o concentrarsi su entrambi, questione di filosofia).
Piastri, anche se molti lo danno ormai fuori dai giochi, ha dimostrato di saper ancora guidare molto bene ed essere molto determinato. Nel weekend in Qatar abbiamo visto forse una delle sue migliori prestazioni di tutto l’anno. La vittoria è sfumata per ragioni non dovute essenzialmente alla sua guida. Nessuno può permettersi di sottovalutare gli altri rivali. Ognuno di loro ha la possibilità di vincere il titolo, e se la storia ci insegna qualcosa, tutti dovranno tenere alta la concentrazione fino al termine dell’ultimo km.
La classifica attuale vede Norris in testa con 408 punti, Verstappen segue con 396 e Piastri è terzo con 392.
Foto copertina: X, Alonso Fedaisi; Foto interna: X, Michal Hylan;
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