Nella serata di ieri si è consumato il penultimo appuntamento della stagione di Formula 1 a Doha. Il mondiale è ormai alle battute conclusive e la lotta tra Norris, Verstappen e Piastri è giunta alle fasi conclusive. La vittoria di Max, unita al secondo posto di Oscar e alla quarta posizione di Lando nel GP del Qatar, ci restituisce un quadro sorprendente. Norris guida ancora la classifica con 408 punti, il quattro volte campione del mondo è secondo a 12 lunghezze e l’australiano della McLaren è terzo con un gap di 16 punti.
Tutto è dunque in discussione per il GP di Abu Dhabi, ma cosa ha permesso a Verstappen di vincere la gara partendo dalla P3? L’olandese ha superato Norris al via e questo lo ha messo già di per sé in una buona situazione, poi però, il momento chiave del GP lo si è avuto nel momento dell’ingresso della Safety Car al settimo giro, quando tutti, compreso Max hanno deciso di effettuare un pit stop, mentre la McLaren ha scelto di non fermarsi. Una decisione che pagherà cara al termine del GP.
Prima di aggiungere altro, vediamo quali sono state le strategie che hanno condizionato il GP del Qatar. Con il fatto che la Pirelli aveva bloccato gli stint ad una lunghezza massima di 25 tornate per set, abbiamo avuto poche varianti. Come avevamo ipotizzato già nella consueta anteprima (leggi qui), i piloti hanno scelto di utilizzare due set di Medie. Quel che è variato è stato il terzo stint, ed è stato anche oltremodo determinante.
Il vincitore del GP, Verstappen, ha optato per una strategia M-M-H effettuando la prima sosta al settimo giro in occasione della Safety Car causata dal ritiro di Hulkenberg. Assieme a lui, sulla stessa tipologia tattica, abbiamo avuto: Sainz, Antonelli, Russell, Alonso, Leclerc, Lawson e Tsunoda, quest’ultimo, l’unico a terminare fuori dai punti. Gasly, l’unico su Medie-Hard-Medium.

Su Hard-Medium-Medium abbiamo avuto Albon e Colapinto, poi Hamilton su Soft-Medium-Medium, Bortoleto su M-M-S. Ocon si è visto costretto a fare tre soste M-M-M-H a causa di una penalità rimediata per falsa partenza. Ritirati Stroll, Hadjar, Bearman e Hulkenberg.
In fin dei conti solo la McLaren ha scelto di non rientrare ai box nel momento in cui ha fatto il suo ingresso la Safety Car e questo, in fin dei conti, ha permesso a Verstappen di vincere il GP. Piastri e Norris hanno effettuato sempre due soste M-M-H facendo un primo stint più lungo rispetto al rivale.
Nella serata di ieri abbiamo visto molti fan e addetti ai lavori fare i complimenti ad Hannah Schmitz (la Red Bull l'ha anche omaggiata mandandola a ritirare il premio riservato al team sul podio). Giusto sia così, è stata brava, ma noi crediamo che più che parlare di scelta azzeccata da parte del muretto Red Bull, si dovrebbe parlare di decisione errata da parte della McLaren. Cosa affermata dagli stessi piloti papaya al termine del GP.
Ovviamente la Schmitz ha preso la decisione corretta, e le vanno fatti i complimenti, ma assieme a lei lo hanno fatto tutte le altre squadre. Proprio tutte, tranne la McLaren. Quindi è per questo che secondo noi si dovrebbe parlare più di decisione sbagliata da parte del muretto di Woking che decisione corretta del resto della griglia. Comunque stiamo parlando di filosofia, una mera questione di punti di vista.

Affermiamo questo, che ha sbagliato la McLaren, fermo restando che chi scrive, sbagliando a sua volta, avrebbe fatto la stessa identica cosa. È tutto il weekend che diciamo che la gomma Media sarebbe stata la gomma migliore per il GP del Qatar, e di fatto è stato così. Quindi, noi, come il team papaya, forse, non ci aspettavamo tutto questo ritmo da parte di Verstappen sulle Hard. La McLaren, specialmente con Piastri è stata sempre più rapida dell’olandese nei primi due stint, anche gomma usata contro mescola nuova, ma poi con compound bianco, non è riuscita ad essere abbastanza performante e chiudere il gap.
Che il ritmo su mescola Hard C1 non era brillante, e non lo è stato per nessuno in particolar modo, lo si evince dal fatto che né Verstappen, né le McLaren sono riuscite a battere il giro record della gara, fissato in 1’22’’384 da Lando Norris nel GP 2024. Oscar Piastri è riuscito ad arrivare soltanto a 1’22’’996, che considerando l’abbassamento dei tempi registrato in qualifica dovrebbe far riflettere.
Molti addetti ai lavori hanno incolpato il muretto della McLaren di non essersi fermata ai box, almeno con Norris (alle spalle di Verstappen nell’istante in cui è subentrata la SC, dal momento che era stato superato al via). Che Piastri abbia deciso di non fermarsi, essendo il leader della gara ci può anche stare, ma Lando aveva la possibilità di seguire Max. Dopo averci riflettuto sopra, crediamo ancora una volta che la squadra non si fidasse del rendimento della C1. Non si è tanto trattato del fatto di mettere o meno i propri piloti a parità di condizioni. Il team papaya era convinto che non fermarsi fosse la strada più giusta (pensiero personale).

Con la gara dello scorso anno sostenuta su una sola sosta, la maggior parte dei team, quando ha visto entrare la Safety Car al settimo giro della gara ha pensato fosse una situazione unica, da sfruttare assolutamente. Ci abbiamo riflettuto su. All’inizio avevamo ipotizzato che le squadre avessero scelto di fermarsi ai box persuasi dal fatto che, essendo i sorpassi molto difficili, pittare in regime di Safety Car avrebbe permesso loro di diversificare le strategie rispetto a chi non l’avrebbe fatto e, di conseguenza, il tutto avrebbe contribuito a sparigliare un po’ le carte.
A conti fatti però hanno pittato tutti tranne le McLaren, per cui, il vantaggio non è stato tanto nel tentare qualcosa di diverso, ma nell’effettuare un pit stop gratuito. Per il team di Woking è stato poi impossibile girare più veloce di Verstappen con gomme Hard e questo ha permesso all’olandese di battere Piastri con un gap di circa 8’’. Norris invece si è dovuto accontentare della quarta posizione anche a causa di un passo non irresistibile già nel corso del secondo stint su Medie. Forse per lui un passaggio troppo duro su un cordolo, potrebbe aver danneggiato un po’ il fondo, compromettendo il ritmo nella seconda parte di gara.
Il problema della Ferrari è stato la qualifica. Leclerc ha terminato ottavo partendo decimo e Hamilton ha chiuso dodicesimo partendo dalla P18. Adeguandosi alla strategia degli altri, per le due SF-25, è stato impossibile recuperare delle posizioni. Nel loro caso, forse sarebbe stato meglio tentare una mossa alla McLaren, ma visto anche come è andata sabato tra qualifica e Sprint, non siamo sicuri che avrebbe potuto effettivamente giovar loro come decisione. Alla SF-25 mancava ritmo. Non lo ha mai avuto per tutto il weekend.
Foto copertina e interna: Red Bull, grafiche interne: Pirelli
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