L’occasione persa
In queste settimane in cui non c’è molto da discutere tiene ancora banco la famosa decisione della Mercedes di restituire la posizione a Bottas dopo che questi l’aveva ceduta a Hamilton nel corso dell’ultimo GP.

20/08/2017 00:35:44 Tempo di lettura: 3 minuti

In queste settimane in cui non c’è molto da discutere tiene ancora banco la famosa decisione della Mercedes di restituire la posizione a Bottas dopo che questi l’aveva ceduta a Hamilton nel corso dell’ultimo GP.

Un bell’esempio di sportività che aveva sorpreso molti addetti ai lavori, soprattutto considerando la storia passata, ma che l’azienda di Stoccarda è riuscita a trasformare in un vero e proprio strumento per ricoprirsi di ridicolo. Difatti anziché ammettere che quell’ordine di scuderia era stato preso da chi probabilmente non ne aveva il diritto e che per correttezza nei confronti del finlandese è stato comunque messo in atto, la casa della stella a tre punte si è magnificata, attraverso un comunicato stampa, sottolineando la differente (superiore?) filosofia della Mercedes rispetto a quella della Ferrari, rea di aver impedito all’altro finnico di attaccare l’indifeso compagno di squadra. Patetico notare che questa presunta politica sia stata adottata solo a metà stagione, derubricando a ordinaria amministrazione gli ordini impartiti nei Gran Premi dell’Australia, del Bahrein e della Russia. Ancor più goffo il tentativo di ripristinare lo status quo da parte di Wolff che proprio ieri, a due settimane di distanza, si è accorto che la Ferrari, puntando sul solo Vettel, costringerà la Mercedes a rivedere il proprio modus operandi. Un messaggio subliminale per far intendere che episodi come quello di Budapest saranno irripetibili e che la vituperata realpolitik vince sulle belle intenzioni.

Resterebbe peraltro da evidenziare, relativamente all’Ungheria, come a Maranello abbiano deciso di sacrificare Raikkonen per ottenere il bottino pieno e non solamente per garantire a Vettel il maggior numero di punti. Difatti se infatti la Ferrari numero 2 fosse passata in testa il tedesco sarebbe stato in balia degli attacchi di Hamilton, molto probabilmente in grado di farne un solo boccone, aggiungendo il danno alla beffa.

Insomma un grande pasticcio per la Mercedes che avrebbe bisogno di cambiare i responsabili della comunicazione: si stenta a credere che una società così famosa ed importante abbia collezionato una figura tanto barbina.

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